Un vasto incendio presso il data center del National Information Resources Service (NIRS) in Corea del Sud, avvenuto il 26 settembre, ha provocato un'interruzione di circa 700 servizi governativi e la perdita di ben 858 terabyte di dati. Le autorità sospettano che la causa scatenante possa essere stata un'errata procedura di disattivazione dell'alimentazione durante la manutenzione delle batterie agli ioni di litio. Secondo le prime ricostruzioni, la linea di alimentazione principale sarebbe stata disconnessa prima della rimozione delle batterie, ma l'alimentazione ausiliaria sarebbe rimasta attiva.
Le indagini sono in corso e la polizia ha già effettuato diversi arresti per presunta negligenza. Ad oggi, sono state interrogate 26 persone, con quattro arresti iniziali seguiti da un quinto più recente. Le forze dell'ordine hanno anche eseguito perquisizioni presso la sede del NIRS e di tre aziende partner, sequestrando documentazione progettuale e registri operativi relativi alle batterie.
TestimonianzeDirette riferiscono che l'alimentazione principale è stata interrotta circa un'ora prima dell'inizio dell'incendio, mentre quella ausiliaria era ancora in funzione. Le fiamme si sarebbero propagate durante il tentativo di spostare una delle batterie dal quinto piano al seminterrato, operazione che richiedeva la disconnessione dei cavi di alimentazione. Un'ipotesi al vaglio degli inquirenti è che la batteria incendiata fosse carica all'80-90%, una condizione potenzialmente pericolosa, dato che molti produttori raccomandano livelli di carica bassi o medi per la movimentazione di moduli agli ioni di litio.
La polizia,Basandosi sul parere di esperti, ritiene che il potenziale danno derivante da un incendio aumenti proporzionalmente con il livello di carica delle batterie. I moduli batteria danneggiati saranno ora oggetto di analisi approfondite, e verranno condotti esperimenti su modelli identici per accertare le cause esatte dell'incendio. Il bilancio dei danni è pesante: 384 moduli batteria e 740 unità di apparecchiature IT distrutti.
A partire da venerdì scorso, solo 217 sistemi governativi, meno di un terzo del totale, erano stati ripristinati. Si ritiene che i gestori del sistema governativo G-Drive, responsabile della conservazione degli 858 terabyte di dati andati persi, non avessero predisposto copie di backup, rendendo irrecuperabile l'informazione. Un fatto curioso è che, pochi giorni dopo questo incidente, un altro incendio si è verificato nella stessa città, questa volta presso il data center di Lotte Innovate. Anche in questo caso, la causa sarebbe stata un incendio in un gruppo di continuità (UPS), avvenuto il giorno successivo a un'ispezione dei vigili del fuoco. La serie di eventi solleva interrogativi sulla sicurezza e le procedure di manutenzione dei data center in Corea del Sud e sull'importanza critica dei sistemi di backup e disaster recovery.