La battaglia di Nintendo contro la pirateria videoludica continua a mietere successi. L'ultimo capitolo vede protagonista Jesse Keighin, lo streamer conosciuto con il nickname di "EveryGameGuru", che è stato condannato a risarcire Nintendo con 17.500 dollari per aver trasmesso in diretta streaming versioni piratate di giochi non ancora rilasciati sul mercato. La sentenza, emessa a seguito della mancata difesa in tribunale da parte dello streamer, rappresenta un'importante vittoria per l'azienda giapponese nella sua costante lotta per la protezione del copyright.
La vicenda legale ha avuto inizio nel novembre 2024, quando Nintendo ha citato in giudizio Keighin, accusandolo di aver violato il copyright non solo giocando in anteprima a titoli piratati, ma anche distribuendo strumenti per eludere le protezioni e favorire la pirateria. Inizialmente, Keighin aveva reagito con spavalderia alle accuse, arrivando a sfidare apertamente il team legale di Nintendo con un post su Facebook in cui affermava: "Voi gestirete anche un'azienda. Io comando le strade".
Tuttavia, la sua arroganza non ha trovato riscontro nei fatti. Keighin non si è mai presentato in tribunale per difendersi dalle accuse, portando Nintendo a richiedere e ottenere una sentenza in contumacia. L'azienda ha chiesto un risarcimento di 17.500 dollari, una cifra che, sebbene significativa, è ben lontana dal potenziale massimo di oltre un milione di dollari a cui avrebbe potuto ambire. Questo dimostra che l'obiettivo principale di Nintendo era affermare un principio fondamentale: la pirateria non sarà tollerata.
Il giudice ha accolto integralmente la richiesta di risarcimento di Nintendo, condannando Keighin al pagamento di 17.500 dollari e emettendo un'ingiunzione permanente che gli vieta di intraprendere qualsiasi futura attività di violazione del copyright. Questa misura mira a prevenire ulteriori comportamenti illeciti da parte dello streamer e a dissuadere altri potenziali pirati.
Nonostante la vittoria, il tribunale ha respinto due richieste aggiuntive presentate da Nintendo. La prima, che prevedeva l'ordine di "distruggere tutti i dispositivi di elusione", è stata giudicata "irragionevole", in quanto si trattava principalmente di software online. La seconda, che mirava a estendere l'ingiunzione a "terze parti" non specificate, è stata anch'essa respinta per mancanza di chiarezza.
Questo caso si aggiunge alla lunga lista di successi ottenuti da Nintendo nella sua lotta contro la pirateria. Recentemente, l'azienda ha ottenuto un risarcimento di 4,5 milioni di dollari da un moderatore di Reddit e di 2 milioni di dollari da un modder. Tuttavia, la battaglia legale contro Palworld sembra procedere in modo menoAgevolmente del previsto, evidenziando le sfide che Nintendo deve affrontare in questo campo.
La vittoria contro EveryGameGuru rappresenta un importante segnale per la comunità videoludica: la pirateria non è un reato impunito e Nintendo è determinata a proteggere i propri diritti d'autore. L'azienda continuerà a monitorare attentamente il web e a intraprendere azioni legali nei confronti di chiunque violi il copyright dei suoi giochi.
La lotta contro la pirateria è una sfida costante per l'industria videoludica, che deve far fronte a nuove forme di violazione del copyright sempre più sofisticate. Nintendo, con la sua politica intransigente, si pone come un esempio da seguire per le altre aziende del settore, dimostrando che la tutela della proprietà intellettuale è fondamentale per garantire la creatività e l'innovazione nel mondo dei videogiochi.
Oltre alle azioni legali, Nintendo sta investendo anche in tecnologie antipirateria sempre più avanzate per proteggere i propri giochi e le proprie console. L'azienda è consapevole che la lotta contro la pirateria è una battaglia continua, ma è determinata a vincerla per garantire un futuro sostenibile all'industria videoludica.
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