Durante il Football Business Forum organizzato in SDA Bocconi, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha espresso un giudizio senza appello sullo stato dello Stadio Maradona, definendolo senza mezzi termini "un cesso". Le sue dichiarazioni hanno acceso un dibattito ampio, toccando anche la gestione del calcio italiano e le dinamiche economiche che lo regolano.
De Laurentiis ha evidenziato un divario significativo nei ricavi tra il Napoli e altri club europei, nonostante le spese sostenute. Ha portato ad esempio il PSG, che pur giocando in uno stadio non di proprietà, riesce a fatturare 100 milioni di euro l'anno, a fronte dei soli 3 milioni che il Napoli incassa nelle serate di Champions League. Questa disparità, secondo il presidente, rende difficile competere con squadre che possono permettersi investimenti maggiori.
Il problema, secondo De Laurentiis, risale ai lavori eseguiti allo stadio in occasione dei Mondiali del 1990, quando, a suo dire, sono stati compiuti "un disastro totale" e "hanno solo rubato soldi". Rinnovare lo stadio in queste condizioni, con l'impatto economico che comporterebbe durante le partite, rappresenta una sfida complessa.
Il presidente del Napoli ha poi toccato il tema dei parcheggi, sottolineando come sia fondamentale garantire ai tifosi la possibilità di raggiungere lo stadio con la propria auto in sicurezza. Questa affermazione si pone in contrasto con chi sostiene che i tifosi dovrebbero utilizzare i mezzi pubblici.
La critica si è estesa anche alla politica, accusata di non comprendere le dinamiche del calcio moderno e di ignorare le esigenze dei club e dei tifosi. De Laurentiis ha inoltre espresso preoccupazioni per possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nel mondo del calcio, citando un colloquio con lo scrittore Roberto Saviano.
Infine, De Laurentiis ha lanciato un avvertimento a Ceferin e Infantino, rispettivamente presidenti della UEFA e della FIFA, riguardo al rischio di svalutare i campionati nazionali a favore delle competizioni europee e internazionali. Ha sollevato interrogativi sul senso di costruire nuovi stadi se poi le squadre italiane non saranno in grado di competere a livello internazionale, suggerendo la necessità di rivedere le regole del gioco.
Le parole di De Laurentiis hanno riacceso il dibattito sullo stato degli impianti sportivi in Italia e sulla necessità di investimenti per modernizzarli e renderli competitivi con gli standard europei. La questione dello Stadio Maradona, in particolare, rimane un nodo cruciale per il futuro del Napoli e per la sua ambizione di competere ai massimi livelli.
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