Sembra che ci troviamo in un momento cruciale per quanto riguarda la modifica dell'articolo 583 quater del codice penale. Questo cambiamento è atteso da tempo e si avvicina a diventare realtà, soprattutto alla luce di eventi passati come l'aggressione all'arbitro Bernardini nel 2018 a Roma.
L'inserimento degli ufficiali di gara nel comma 2
Recentemente, ci sono stati incontri tra il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, e il presidente dell'AIA, Antonio Zappi, per discutere di questo importante aggiornamento legislativo. Abodi, che ha una lunga storia di attenzione verso questi temi, è stato presidente della Lega di Serie B, il che sottolinea il suo impegno verso lo sport e la sua sicurezza. Il focus principale è l'inclusione degli "ufficiali di gara" – arbitri, assistenti, quarto uomo – nel comma 2 dell'articolo, che attualmente si occupa di lesioni personali causate a pubblici ufficiali durante manifestazioni sportive. Questo comma è stato già ampliato per includere personale sanitario e chi fornisce servizi di sicurezza. La modifica proposta prevede pene severe per chi attacca gli arbitri: da quattro a dieci anni di reclusione per lesioni gravi e da otto a sedici anni per lesioni gravissime. Inoltre, per lesioni meno gravi, la pena sarebbe da due a cinque anni di reclusione.
L'ultimo grave episodio
Questa misura riflette il crescente allarme per la sicurezza degli arbitri, aggravato da recenti episodi di violenza, come accaduto nell'Under 17 in Sicilia, che ha visto vittima il giovane arbitro Diego Alfonzetti. Di fronte a tali eventi, l'AIA ha persino oscurato il proprio sito in segno di protesta. Con l'ufficializzazione imminente di queste modifiche, il messaggio è chiaro: l'aggressione agli arbitri sarà perseguita con forza, segnando un passo avanti significativo nella protezione dei dirigenti di gara e nello sport in generale.
Fonte: corrieredellosport.it