Il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha adottato una misura drastica in risposta ai violenti scontri avvenuti a Pisa tra le tifoserie del Pisa e dell'Hellas Verona. Con un provvedimento immediato, è stato imposto il divieto di trasferta per i tifosi di entrambe le squadre per i prossimi tre mesi. La decisione, comunicata il 22 ottobre 2025, è stata presa a seguito di un'attenta analisi e della relazione dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive.
La scintilla che ha fatto scattare la decisione è stata la battaglia tra ultras delle due fazioni, consumatasi a Pisa poco prima dell'incontro di calcio tra le due squadre. Gli incidenti hanno destato forte preoccupazione per l'ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, spingendo le autorità a intervenire con fermezza.
Il provvedimento, come riportato da 'La Nazione', è entrato in vigore già dal 24 ottobre 2025, privando immediatamente i tifosi del Pisa della possibilità di seguire la squadra nella trasferta a San Siro contro il Milan. Una misura che mira a prevenire ulteriori episodi di violenza e a garantire che le partite di calcio si svolgano in un clima di sicurezza e rispetto.
A seguito degli scontri, la polizia di Pisa, in collaborazione con le questure di Verona e Trento, ha proceduto all'arresto differito di cinque tifosi del Verona, ritenuti tra i principali responsabili degli incidenti. Gli arrestati sono stati identificati grazie all'analisi dei filmati registrati durante gli scontri. Le accuse a loro carico sono gravi: rissa, possesso, utilizzo e lancio di fumogeni, mazze, bastoni e oggetti contundenti atti a offendere. Quattro dei tifosi arrestati risiedono nella provincia di Verona, mentre uno è residente nella provincia di Trento. Per i veronesi sono stati disposti gli arresti domiciliari, mentre il tifoso trentino è stato processato per direttissima.
Durante le operazioni di controllo successive ai tafferugli, le forze dell'ordine hanno sequestrato un vero e proprio arsenale: passamontagna, un coltello e un taglierino, guanti, sfollagente telescopici, pezzi di cinghie, fibbie, fumogeni, mazze, tubi geberit e aste. Questo materiale, come sottolineato dalla questura pisana, testimonia la violenza degli scontri e le chiare intenzioni bellicose delle due fazioni.
La decisione del Ministro Piantedosi rappresenta un segnale forte e inequivocabile nella lotta contro la violenza nel mondo del calcio. Un monito per tutti i tifosi che, con comportamenti inaccettabili, mettono a rischio la sicurezza e l'immagine dello sport. Le autorità competenti continueranno a monitorare la situazione e a intervenire con la massima severità per garantire che episodi simili non si ripetano in futuro. Il calcio deve essere una festa, un momento di aggregazione e passione sportiva, non un pretesto per scontri e violenze.