Non accadeva dal lontano 1989 che il derby tra Pisa e Fiorentina infiammava la Serie A. Una rivalità che ha radici antiche e una storia che affonda nel Medioevo. Tuttavia, ciò che avrebbe potuto essere un evento memorabile per migliaia di tifosi si è trasformato in una situazione di protesta e insoddisfazione. La causa? Un altro spinoso episodio di caro biglietti, che ha spinto la Curva Fiesole della Fiorentina a decidere di non presenziare nella trasferta all'Arena Garibaldi di Pisa. Con una decisa dichiarazione sui social media, i tifosi viola hanno espresso il loro disappunto nei confronti del costo eccessivo del biglietto: 49 euro per accedere al settore ospiti.
La Curva Fiesole, ben nota per il suo sostegno appassionato e incondizionato alla squadra, ha scelto di disertare la partita. Una decisione che non è stata presa alla leggera, come spiegano nel comunicato: "Il prezzo del biglietto di 49 euro per un settore popolare non può essere accettato. È una decisione sofferta perché siamo sempre a fianco della nostra Fiorentina, ma essenziale perché 49 euro a partita significa dover rinunciare a vivere la nostra passione".
Il derby, atteso da oltre trenta anni, è più di una semplice partita, è un evento che rappresenta un momento di aggregazione unica per le tifoserie. Ma, come sottolineato dai tifosi viola, l'accessibilità economica è sempre più un lontano miraggio. "Non entrare a Pisa non è un semplice esercizio di retorica", dichiarano i supporter, evidenziando come in un periodo di difficoltà economiche generali, il prezzo imposto sia scoraggiante e inaccessibile per molti.
I tifosi hanno anche puntato il dito contro le scelte dirigenziali nel mondo del calcio, che avrebbero messo il profitto al di sopra della passione. "Il caro biglietti si accompagna a tutte le altre scelte scellerate di chi è ai vertici di questo sport meraviglioso", prosegue il comunicato, che sottolinea la necessità di prendere ispirazione da altri campionati, come la Ligue 1 francese, dove il prezzo per i settori ospiti è stato fissato a 10 euro per garantire una maggiore accessibilità.
La questione dei prezzi proibitivi dei biglietti è un tema caldo da tempo nel calcio italiano, dove la vendita dei biglietti spesso non tiene conto delle difficoltà economiche affrontate da molte famiglie. Con il loro gesto, i tifosi della Curva Fiesole fanno appello a prezzi più inclusivi, ribadendo il loro desiderio di vedere lo stadio come un luogo per tutte le famiglie, non solo per chi se lo può permettere.
In questo scenario, la domanda potrebbe sorgere spontanea: il calcio italiano è pronto a cambiare direzione e mettere i tifosi al centro del suo progetto, abbracciando davvero l'idea di "prezzi popolari per settori popolati"? La speranza è che gesti come quello della Curva Fiesole possano aprire un dialogo costruttivo tra tifoserie, club e istituzioni, per il bene di uno sport che dovrebbe unire e non dividere.