Il settore delle sale giochi e dei biliardi in Italia sta attraversando una transizione profonda, che mette in discussione il suo stesso futuro. Fortemente radicato nella storia locale, fatto di tradizioni consolidate e di appassionati, questo ambito si trova oggi a fronteggiare sfide susseguenti e un avvenire incerto. Secondo i dati più recenti del 2023, le imprese attive in questo settore sono diminuite drasticamente, riducendosi a 1112 dai 1976 del 2019. In un lasso di tempo di soli cinque anni, si sono perse ben 864 attività, un'emorragia che rispecchia non solo numeri freddi ma anche storie di vita vissuta, di locali che hanno avuto significato per intere generazioni, e di imprenditori costretti a reinventarsi o a chiudere definitivamente.
Il crollo del 2019 è stato il segnale d'inizio di un declino che ha trovato un significativo acceleratore nella pandemia del 2020. In quell'anno, le restrizioni sulle attività fisiche hanno fatto precipitare il numero delle imprese di gioco tradizionale, ossia quelle non collegate a concessioni particolari, a 1265. Nonostante un leggero aumento nel 2021 a 1145, la discesa è stata costante: 1140 nel 2022 e 1112 nel 2023. Ogni chiusura simboleggia un settore che lotta per emergere in un contesto economico e sociale in costante evoluzione e talvolta frenetico.
Tra le più colpite si trovano le imprese individuali, ridotte da 935 nel 2019 a 541 nel 2023. Analogamente, le società a responsabilità limitata, un tempo asse solide di questa industria, non sono riuscite a sostenere la pressione e sono scese da 641 a 400 nello stesso periodo. Anche le società di persone e le cooperative non sono state immuni al declino, assistendo ad un progressivo arretramento dalle scene imprenditoriali. Questo cambiamento rappresenta un settore che muta volto, sotto la pressione di regole sempre più stringenti e costi crescenti, mentre il comportamento dei consumatori si orienta sempre più verso il digitale.
I dati non raccontano solo di un'analisi economico-finanziaria negativa, ma anche di una perdita culturale e sociale. Le sale giochi hanno rappresentato luoghi di incontro, socializzazione e competizione. Per molte generazioni, questi spazi non erano meramente edifici in cui trascorrere del tempo, bensì veri e propri centri di aggregazione sociale. La trasformazione del settore è molto più di un semplice cambiamento economico: è la perdita di spazi fisici di convivialità e intrattenimento che necessitano di una nuova attenzione e di supporto mirato.
La nuova legislazione su gioco d’azzardo, pur mirata al riordino del settore, ha scelto di non includere gli apparecchi di puro intrattenimento, lasciando un’intera componente di mercato affannata. Questa decisione solleva interrogativi su quanto sia opportuno includere il gioco tradizionale in un processo di innovazione che potrebbe risultare cruciale per una ripresa sostenibile.
L’evoluzione del settore delle sale giochi è una testimonianza di resistenza, cambiamento e speranza che ci rammenta quanto sia essenziale, oggi più che mai, individuare un equilibrio tra innovazione e tradizione per preservare quei luoghi di aggregazione che tanto hanno offerto alle nostre comunità. Mentre affrontiamo i prossimi anni, sarà vitale che politici, imprenditori e consumatori collaborino per esplorare nuove strade e fornire il supporto necessario a queste istituzioni culturali ed economiche per sopravvivere e prosperare nel mondo contemporaneo.