Dipendenze da gioco e gaming: l'ISS lancia l'allarme e propone nuove strategie

Alla Conferenza Nazionale sulle Dipendenze, l'intervento di Claudia Mortali (ISS) sollecita un approccio più ampio e regolamentato al problema, con particolare attenzione ai minori e alle nuove tecnologie

Dipendenze da gioco e gaming: l'ISS lancia l'allarme e propone nuove strategie

La Conferenza Nazionale sulle Dipendenze 2025 ha visto un focus cruciale sulle dipendenze comportamentali, in particolare quelle legate al gioco d'azzardo e al gaming. Claudia Mortali, Primo Ricercatore presso il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), ha sottolineato l'urgenza di affrontare queste problematiche in un contesto sociale e tecnologico in rapida evoluzione.

Mortali ha esordito evidenziando la necessità di un riconoscimento formale delle dipendenze comportamentali come vere e proprie patologie. Queste dipendenze, influenzate da fattori individuali, sociali e ambientali, richiedono un approccio clinico strutturato. Il gioco d'azzardo è già incluso nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), un passo avanti significativo. Tuttavia, per il gaming, pur riconosciuto a livello internazionale (ad esempio, nell'ICD-11 dell'OMS), manca un analogo riconoscimento in Italia. L'ISS sollecita l'inserimento del gaming disorder nei LEA per garantire un'assistenza omogenea su tutto il territorio nazionale.

La formazione dei professionisti è un altro aspetto fondamentale. Mortali ha evidenziato la mancanza di una specializzazione post-laurea specifica per le dipendenze in medicina, nonostante la diffusione e l'impatto di queste patologie. Ha proposto l'introduzione di corsi obbligatori sul tema nelle lauree di medicina, psicologia e scienze dell'educazione, per formare figure professionali capaci di intercettare precocemente i segnali di disagio. Questo approccio non si limita alla diagnosi, ma mira a costruire una cultura della prevenzione, coinvolgendo anche gli operatori delle sale da gioco, che potrebbero essere formati per riconoscere le crisi e indirizzare i giocatori problematici verso i servizi.

La riorganizzazione dei servizi è cruciale. Mortali ha sottolineato lo stigma che ancora circonda i SERD (Servizi per le Dipendenze), che spesso allontana categorie vulnerabili come minori, donne e anziani. Per questo, propone l'attivazione di setting alternativi a bassa soglia, più flessibili e accoglienti, come le Case di Comunità, le scuole o gli sportelli di ascolto, in rete con il sistema sanitario. Un'altra priorità è l'armonizzazione tra servizi sanitari, sociali, educativi e finanziari, considerando che la dipendenza da gioco d'azzardo spesso si accompagna a sovraindebitamento. È essenziale un supporto concreto nella gestione dei debiti, con la collaborazione di realtà come fondazioni antiusura e centri di consulenza finanziaria.

L'intervento di Mortali ha toccato un punto innovativo: l'attenzione ai "determinanti commerciali", ovvero le strategie di mercato che agiscono come fattori di rischio, soprattutto per i minori. Il confine tra gioco d'azzardo e gaming è sempre più labile, con il gioco d'azzardo che si digitalizza e molti videogiochi che introducono meccanismi simili alle scommesse, come le ricompense casuali (loot box) o l'acquisto di upgrade con denaro reale. Questo scenario richiede regole aggiornate. L'Italia, pur avendo un sistema di controllo pubblico sul gioco, necessita di rivedere i limiti attuali, obsoleti rispetto alle nuove modalità digitali. Si propone un tavolo tecnico con l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) per definire criteri più rigorosi, strumenti di autoesclusione anche nel gioco fisico, un'identità digitale obbligatoria per il gioco online più sicura del codice fiscale e nuove regole per i videogiochi che simulano il gioco d'azzardo.

L'obiettivo è intervenire non solo sulla persona con problemi, ma anche sui fattori che spingono nuove fasce di popolazione verso il rischio. Come ha affermato Mortali, "Il fumo non è sparito perché abbiamo curato i fumatori, ma perché abbiamo messo dei limiti ai prodotti". Allo stesso modo, per contenere le dipendenze digitali e da gioco, serve una regolamentazione dei contenuti, delle modalità di accesso e dei meccanismi di fidelizzazione, con particolare attenzione alla tutela dei minori. L'esempio virtuoso della Francia, che ha recentemente bandito gli influencer che promuovono operazioni di chirurgia estetica, evidenzia la crescente attenzione a questo tema a livello internazionale.

In conclusione, Mortali ha sottolineato l'importanza di un approccio proattivo, che coniughi innovazione tecnologica, tutela della salute pubblica e aggiornamento normativo, senza colpevolizzare l'individuo, ma riconoscendo la complessità delle dipendenze e i molti fattori che le alimentano. Il lavoro del tavolo tecnico non si limita a identificare le criticità, ma offre proposte concrete e attuabili, con la responsabilità di guardare avanti e non solo di rincorrere il danno.

Fonte e foto: Jamma.it

Pubblicato Domenica, 09 Novembre 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Domenica, 09 Novembre 2025

Marco P.

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