La strada verso la guarigione si è rivelata più ardua del previsto per Achille Polonara. Dopo aver ricevuto la diagnosi di leucemia mieloide acuta lo scorso 10 giugno, il cestista ha dovuto affrontare un percorso complesso, culminato con un trapianto di midollo osseo e una successiva grave complicazione. La sua storia è stata raccontata nel dettaglio durante la trasmissione "Le Iene".
L'intervento, eseguito il 25 settembre presso l’Ospedale Sant’Orsola di Bologna grazie alla compatibilità del midollo al 90% con una donatrice americana, sembrava aver dato il via a una fase di recupero ottimale. Tuttavia, il 16 ottobre, un'embolia cerebrale ha improvvisamente compromesso il quadro clinico, causando una grave carenza di ossigeno al cervello.
Per proteggere il cervello di Polonara, i medici hanno optato per l'induzione del coma farmacologico. La moglie, Erika Bufano, ha vissuto momenti di angoscia, combattuta tra la paura di un tragico epilogo e l'incertezza di possibili danni permanenti. "Gli è partito un trombo e il cervello è andato in carenza di ossigeno, le possibilità di vita erano molto basse" ha confidato Erika.
Nel toccante servizio trasmesso da "Le Iene", Achille Polonara ha ripercorso quei momenti drammatici: "Mi avevano detto che al 90% sarei morto. Quando ero in coma mi sembrava di essere in un'altra città. Ma non vi liberate così facilmente di me: ho fatto una promessa a Erika."
A distanza di due settimane dall'embolia, Polonara sta gradualmente riacquistando il contatto con la realtà, nonostante una ridotta mobilità del braccio destro. Recentemente, ha potuto trascorrere alcune ore a casa in compagnia della moglie e, a breve, potrà riabbracciare i suoi figli, Vitoria (5 anni) e Achille Junior (3 anni), che gli sono mancati enormemente durante questo difficile periodo. La dimissione dall'ospedale è prevista a breve, segnando un importante passo avanti verso il ritorno alla normalità.
La storia di Achille Polonara è un esempio di resilienza e determinazione di fronte alle avversità. La sua forza d'animo e il sostegno della famiglia sono stati fondamentali per superare le sfide che la vita gli ha posto di fronte. Il suo percorso di guarigione è seguito con affetto e partecipazione da tutto il mondo dello sport, che attende con ansia il suo ritorno in campo.
La vicenda di Polonara richiama l'attenzione sull'importanza della donazione di midollo osseo, un gesto di grande generosità che può salvare la vita di molte persone affette da leucemia e altre malattie del sangue. In Italia, il registro nazionale dei donatori di midollo osseo (IBMDR) è attivo dal 1993 e rappresenta un elemento fondamentale per garantire le移植 ai pazienti che ne hanno bisogno. La compatibilità genetica tra donatore e ricevente è un fattore cruciale per il successo del trapianto, e la disponibilità di un ampio numero di donatori aumenta le probabilità di trovare un match adeguato.
La storia di Achille Polonara è un inno alla vita e alla speranza, un messaggio di forza e coraggio per tutti coloro che si trovano ad affrontare momenti difficili. La sua testimonianza è un invito a non arrendersi mai e a lottare con tutte le proprie forze per superare gli ostacoli e raggiungere i propri obiettivi.
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