Massimo Garavaglia, senatore della Lega e presidente della Commissione Finanze al Senato, si è definito uno degli ultimi liberali rimasti, sottolineando la sua posizione rigorosa in merito al gioco legale. In un'intervista rilasciata a L’Identità, ha esordito con una premessa fondamentale: "Se non esiste gioco legale, automaticamente si genera gioco illegale."
Ha evidenziato che gli italiani hanno una propensione a giocare, e se non viene loro concessa l'opzione di farlo in modo legale, si orienteranno verso pratiche illecite, favorendo chi traffica nell'illegalità. "Questo è un concetto noto a tutti", ha aggiunto.
Garavaglia ha proseguito evidenziando la necessità di gestire l'impatto sociale legato al gioco d'azzardo, sottolineando che è un tema che deve essere affrontato con strumenti e tecnologie adeguate. "Ritengo che la questione principale sia quella della compartecipazione", ha dichiarato. Egli ha spiegato che esiste un significativo flusso di entrate fiscali provenienti dal gioco, e sostiene che una parte di queste risorse dovrebbe essere devoluta agli enti locali, come Comuni e Regioni. Se un Comune, come quello di Vattelapesca, o una Regione decidessero di rinunciare a una certa somma di entrate fiscali, ciò comporterebbe conseguenze, spingendoli ad aumentare l'Irpef e ad aggravare la tassazione per tutti gli abitanti al fine di compensare la perdita di gettito. Garavaglia ha concluso esprimendo la sua disapprovazione per una tale scelta, definendola un controsenso.
Fonte: agimeg.it