Gleison Bremer, noto difensore centrale della Juventus, sta vivendo una fase di profonda trasformazione. Passato dal Torino alla storica rivale bianconera, Bremer ha sperimentato un cambio sostanziale sia nelle dinamiche della stagione calcistica sia nella sua propria evoluzione come calciatore. In un'intervista recente, ha condiviso riflessioni illuminanti su queste differenze e il loro impatto sul suo percorso professionale.
Nella sua esperienza con il Torino, il numero di partite era decisamente più gestibile, permettendo una preparazione mirata e meno impegnativa sotto il profilo fisico. Tuttavia, una volta approdato alla Juventus, Bremer ha dovuto adattarsi rapidamente a un calendario serrato, con match ogni tre giorni. Questa richiesta impone non solo una resistenza fisica costante ma anche una concentrazione continua sui dettagli tattici e tecnici. "Il passaggio alla Juve mi ha forzato a crescere e a evolvermi", ha confidato Bremer, riconoscendo che il rigore richiesto contribuisce a modellarlo come un giocatore più completo e competitivo.
Dopo un periodo di stop causato da un infortunio, Bremer ha apprezzato l'affetto dimostrato dai compagni di squadra, in particolare dal neo-acquisto Openda. Quest'ultimo, coinvolto in un episodio di gioco accidentale a Lipsia, si è scusato prontamente, un gesto che Bremer ha elogiato, sottolineando come questo clima di sostegno reciproco rinforzi il suo spirito agonistico.
La figura chiave nella sua crescita è l'allenatore Igor Tudor, ex difensore con un'esperienza notevole che ora trasferisce ai suoi calciatori. Bremer ha espresso ammirazione d'insegnamenti che Tudor impartisce, ritenendo che la sua guida sia fondamentale per lo sviluppo tecnico e mentale dell'intera squadra. "Essere guidato da Tudor è un'opportunità incredibile. Ci sprona costantemente a migliorare il nostro gioco e a mantenere una mentalità vincente", ha detto Bremer.
Un altro aspetto che ha segnato il suo percorso alla Juventus è stata la nomina a vice capitano. Questo riconoscimento è stato accolto con grande orgoglio dal difensore brasiliano. "È un ruolo che mi onora e mi responsabilizza. Ogni partita indossare questa fascia mi motiva a dare il massimo per la squadra", ha dichiarato con fermezza. Con lui, anche Gatti, Vlahovic e Locatelli si distinguono come pilastri e leader emergenti nello spogliatoio.
L'ammirazione per i grandi modelli sportivi ha sempre giocato un ruolo centrale nella carriera di Bremer. Confessando il suo desiderio di aver condiviso il campo con la leggenda juventina Giorgio Chiellini, Bremer ha ricordato come, durante il lockdown, le lezioni di determinazione e leadership dei campioni di basket Kobe Bryant e Michael Jordan abbiano influenzato la sua crescita personale. "Guardare le loro partite mi ha insegnato l'importanza della mentalità vincente", ha riflettuto.
Oggi, Bremer si è affermato come una risorsa cruciale per la Juventus, non solo per le sue capacità difensive in campo ma anche per la sua influenza positiva nel collettivo. Ciò che inizialmente sembrava essere una sfida ardua con il club bianconero, si è rivelata una straordinaria opportunità di progressione sia sul piano personale che professionale. La sua storia è testimoniata da una Juventus in crescita, che con l'energia rinnovata dei suoi giovani talenti, si prepara a brillare sempre di più sotto le luci del grande calcio.