Nel corso di questo weekend, tutti gli arbitri italiani scenderanno in campo con un segno nero sul viso per protestare contro la violenza nei confronti dei direttori di gara. Questa è la prima iniziativa ufficiale della categoria, in seguito all'aggressione subita dall'arbitro Cavalieri di Civitavecchia durante la partita Corchiano-Cellere di Terza Categoria laziale, un ulteriore episodio di violenza contro gli arbitri.
Il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha espresso la sua intenzione di cambiare le condizioni per garantire la sicurezza degli arbitri anche nei campi periferici, affermando: "È necessario intervenire con proposte concrete. La legge deve riconoscere agli arbitri uno status simile a quello dei pubblici ufficiali. Non sarà semplice, ma non possiamo considerarli solo come membri federali. È fondamentale ripristinare condizioni dignitose per gli arbitri, senza le quali non si può giocare."
Paolo Samà, presidente della Sezione Aia di Ciampino e portavoce dei Presidenti del Lazio, ha commentato la scelta di interrompere le gare da parte degli arbitri della regione: "Non si tratta di sciopero, chiediamo solo rispetto per il nostro lavoro. Dobbiamo restituire ai giovani arbitri la possibilità di sbagliare. Un arbitro alle prime armi dovrebbe essere affiancato da un collega esperto per apprendere i movimenti, imparare a fischiare e riconoscere i contatti di gioco, così da guadagnare sicurezza. Tuttavia, le normative federali non permettono tutto ciò."
Fonte: tuttomercatoweb.com