Samsung è al centro di un'indagine interna a Taiwan, scatenata da sospetti di tangenti legate alla vendita di memorie DRAM e NAND. Secondo fonti di DigiTimes, la sede centrale di Samsung ha dispiegato segretamente investigatori sull'isola per condurre un'«indagine interna» e interrogare i dipendenti delle divisioni semiconduttori. L'azione è stata innescata da segnalazioni di sconti ingiustificati nell'acquisto di chip di memoria, pratica che potrebbe nascondere accordi illeciti.
«L'indagine condotta da Samsung coinvolge diversi dipendenti e distributori Samsung sospettati di aver ricevuto tangenti in relazione alle chip di memoria. Il caso coinvolge anche Singapore e China», riporta DigiTimes, suggerendo un'estensione geografica del problema che va oltre i confini taiwanesi. Questo aspetto sottolinea la complessità delle operazioni globali di Samsung e la potenziale vulnerabilità a pratiche corruttive in diverse aree del mondo.
La situazione attuale del mercato delle memorie, segnata da scarsità e aumento dei prezzi, rappresenta un'anomalia rispetto ai cicli precedenti. Gli analisti prevedono che questa crisi potrebbe persistere fino al 2027. La domanda inarrestabile di chip di memoria, alimentata in primis dallo sviluppo impetuoso dell'intelligenza artificiale, sta spingendo i principali produttori come Samsung, SK Hynix e Micron a concentrarsi su prodotti a margine più elevato, in particolare le memorie HBM (High Bandwidth Memory) e componenti destinati al settore aziendale. Di conseguenza, la disponibilità di chip di memoria DRAM e NAND convenzionali si sta riducendo drasticamente, creando una forte pressione sui prezzi e sulle catene di approvvigionamento.
A complicare ulteriormente il quadro, si aggiunge un approccio cauto all'espansione della capacità produttiva, adottato dalle aziende dopo la pandemia di COVID-19. Questo, combinato con la rapida dismissione dei processi produttivi obsoleti DDR4, ha accentuato lo squilibrio tra domanda e offerta, generando una situazione di penuria che avvantaggia chi può speculare sui prezzi. La transizione verso nuove tecnologie e la gestione delle capacità produttive sono diventate sfide cruciali per i produttori di memorie.
Secondo indiscrezioni, Samsung ha già condotto diversi interrogatori come parte dell'indagine interna. La situazione ha portato a cambiamenti di personale, a partire dai reparti di marketing e vendite. Il rapporto solleva anche la questione se il problema si estenda oltre Taiwan e possa riguardare le operazioni di Samsung a Singapore e in China, sebbene non siano forniti dettagli specifici. La portata dell'indagine e le sue ramificazioni potrebbero essere significative per l'azienda e per l'intero settore.
In una dichiarazione ufficiale, Samsung ha affermato che l'indagine interna fa parte delle «procedure operative di routine» e si è rifiutata di commentare ulteriormente. Tuttavia, la vicenda solleva interrogativi sulle pratiche commerciali nel settore dei semiconduttori e sulla capacità delle aziende di monitorare e prevenire comportamenti illeciti all'interno delle proprie filiere. La trasparenza e l'etica aziendale sono diventate priorità assolute in un contesto di crescente competizione e globalizzazione.
L'indagine interna di Samsung rappresenta un tentativo di fare chiarezza su possibili irregolarità che potrebbero danneggiare la reputazione dell'azienda e influenzare il mercato delle memorie. Sarà fondamentale seguire gli sviluppi futuri per comprendere l'entità del problema e le misure che Samsung adotterà per garantire la trasparenza e l'integrità delle sue operazioni a livello globale. La vicenda evidenzia anche la complessità del settore dei semiconduttori, dove la forte domanda e la competizione spingono le aziende a cercare vantaggi competitivi, a volte anche al limite della legalità.
In conclusione, l'indagine di Samsung a Taiwan per presunte tangenti rappresenta un campanello d'allarme per l'intero settore dei semiconduttori. La trasparenza e l'etica negli affari sono fondamentali per garantire un mercato equo e sostenibile, e le aziende devono impegnarsi a fondo per prevenire e reprimere comportamenti illeciti. La vicenda mette in luce la necessità di una maggiore vigilanza e di standard etici elevati nel settore dei semiconduttori.


