Andrea Favilli, promettente attaccante del club U.S. Avellino 1912, si trova ad affrontare un periodo complicato della sua carriera a causa di una dolorosa condizione medica conosciuta come morbo di Haglund. Questa patologia, che provoca una prominenza ossea nel retropiede, era la causa del suo infortunio, rendendo inevitabile un intervento chirurgico presso l'ospedale Villa Stuart.
L'operazione di resezione ossea calcaneare è stata eseguita con successo, ma impone a Favilli un periodo di stop stimato in almeno due mesi. Durante questo lasso di tempo, l'attaccante lavorerà duramente sulla riabilitazione nella speranza di un ritorno rapido e ottimale sui campi di gioco.
Conscio della situazione finanziaria del club e del bisogno dell'Avellino di trovare rapidamente un sostituto nel reparto offensivo, Favilli ha deciso di dare una dimostrazione di impegno e dedizione verso la squadra. Ha, infatti, scelto di rinunciare a due mesi di stipendio per non pesare economicamente sulla società mentre non è in grado di contribuire sul campo.
Sui social media, Andrea Favilli ha mostrato una grande forza d'animo commentando: "Certe volte devi solamente accettare ciò che succede e reagire. Questa è una di quelle. Tornerò sicuramente migliore, dentro e fuori. Perché io non smetterò mai di lottare. A presto".
Il comunicato ufficiale del club irpino ha confermato la perfetta riuscita dell'operazione e ha spiegato come l'intervento fosse reso necessario dagli esami approfonditi avvenuti a seguito dell'infortunio dello scorso 9 agosto. Questi esami avevano rilevato che il morbo di Haglund stava costringendo Favilli a modificare il suo modo di correre, aumentando il rischio di ulteriori lesioni.
L'iniziativa di Andrea Favilli di rinunciare temporaneamente al suo stipendio ha ricevuto applausi non solo dai tifosi dell'Avellino, ma anche da tutto il mondo del calcio che ha visto in lui un esempio di come l'amore per il gioco e per la squadra possa andare oltre i contratti e i compensi economici.
Intanto, il team medico del club rimane ottimista e monitorerà con attenzione il suo recupero, sperando di poter rivedere l'attaccante in campo al più presto, pronto a dare nuovamente il suo contributo con la maglia biancoverde.
Il morbo di Haglund, chiamato anche "tallone di Haglund", è infatti una condizione che può causare grande disagio a chi ne è colpito. Si tratta di un'esostosi, ovvero una crescita ossea eccessiva nella parte posteriore del tallone, che crea attrito con i tessuti molli circostanti, come il tendine d'Achille e la borsa retrocalcaneale, portando a infiammazione e dolore. Questa patologia richiede un approccio combinato di trattamenti conservativi e, se necessario, chirurgici, come nel caso di Favilli, per risolvere definitivamente il problema e prevenire possibili complicazioni future.