Dopo la vittoria per 2-1 contro il Kairat Almaty, che ha garantito all'Inter punteggio pieno nella fase a gironi di Champions League, l'allenatore Cristian Chivu ha rilasciato dichiarazioni autocritiche, focalizzandosi sulla propria responsabilità nel non aver trasmesso la giusta carica alla squadra. La partita, disputata a San Siro il 6 novembre 2025, ha visto i nerazzurri aggiudicarsi la vetta del girone insieme a Bayern Monaco e Arsenal, ma con una prestazione più complessa del previsto, decisa dal gol di Carlos Augusto dopo il momentaneo pareggio dei kazaki.
"Mi prendo la responsabilità perché forse da allenatore non sono riuscito a trasmettere la carica giusta, anche se c'è da dire che giochiamo ogni tre giorni," ha esordito Chivu. "Potevamo far meglio ma mi prendo i 3 punti che sono fondamentali per la classifica. Ricordiamoci che le partite in Champions non sono mai semplici". Questa ammissione di colpa evidenzia una profonda riflessione interna sull'approccio alla partita e sulla capacità di motivare adeguatamente i giocatori, nonostante il calendario fitto di impegni.
Alla domanda su come migliorare l'approccio della squadra, Chivu ha risposto: "Sono io che devo lavorare per far alzare alla squadra il livello dell'attenzione e dell'atteggiamento, mi prendo questa responsabilità". L'allenatore sembra determinato a intervenire direttamente sulla mentalità del team, cercando di instillare maggiore concentrazione e determinazione in ogni partita. Questo approccio proattivo suggerisce una volontà di crescita e miglioramento continuo.
Analizzando l'andamento della partita, Chivu ha notato alti e bassi nel gioco della squadra: "Bisogna capire meglio i nostri momenti ma anche quelli dei nostri avversari, forse oggi avremmo potuto fare qualche giornata più semplice, potevamo essere più lucidi ed equilibrati. Capisco che stasera i ragazzi volessero cercare la grande giocata, ma oggi forse sarebbe servita più tranquillità". Questa osservazione sottolinea l'importanza della gestione delle diverse fasi di gioco e della necessità di mantenere la calma e la lucidità, soprattutto nei momenti cruciali.
La sostituzione di Lautaro Martinez è stata un altro tema affrontato da Chivu: "Il cambio di Lautaro era concordato. Visto che nel primo tempo si è sbloccato e ha trascinato l'Inter da capitano, nell'intervallo abbiamo deciso di metterlo a riposo". Questa decisione strategica mira a preservare la condizione fisica del giocatore chiave, in vista dei prossimi impegni.
In conclusione, Chivu ha espresso la sua insoddisfazione per il lavoro svolto finora, pur riconoscendo l'impegno della squadra: "Non sono mai soddisfatto. Non vuol dire che cerco la perfezione, ma penso che qualcosa in più si sarebbe potuto fare. Continuiamo a metterci tutti la faccia con la voglia di fare una grande stagione". Questa ambizione riflette un desiderio costante di miglioramento e una forte determinazione a raggiungere obiettivi sempre più elevati. L'Inter, sotto la guida di Chivu, sembra quindi proiettata verso una stagione di crescita e di successi, con un allenatore pronto ad assumersi le proprie responsabilità e a lavorare incessantemente per il bene della squadra.
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