Dopo tre giorni di intensi allenamenti al centro tecnico di Coverciano, emergono i primi segnali dello stile e della metodologia adottata da Gennaro Gattuso, il neonominato commissario tecnico della nazionale italiana. A differenza dei suoi predecessori, Roberto Mancini e Luciano Spalletti, che erano soliti definire subito un undici iniziale, Gattuso ha deciso di mantenere alta la tensione e l’attenzione di tutti i giocatori, evitando di svolgere esercitazioni con una formazione predefinita. Questa innovativa strategia mira a fare in modo che nessuno dei calciatori si senta a suo agio al punto da considerare garantito il proprio posto da titolare, soprattutto in vista del prossimo impegno ufficiale contro l'Estonia. Nonostante l'elemento sorpresa adottato dal CT, alcune sicurezze cominciano a delinearsi. Un esempio è la difesa: si profila una linea a quattro con sugli esterni Giovanni Di Lorenzo e Federico Dimarco, mentre in posizione centrale dovrebbero trovarsi Alessandro Bastoni e Riccardo Calafiori. Interessante è l'eventualità che, nel momento del possesso, la difesa si trasformi, schierandosi con Di Lorenzo, Bastoni e Calafiori come terzetto, consentendo a Dimarco di avanzare a supporto del fronte offensivo. Un grande punto di domanda riguarda il centrocampo, con Gattuso che mantiene aperta l'opzione tra un 4-2-3-1 e un 4-3-3. Un elemento certo sembra essere la presenza dei centrocampisti Nicolò Barella e Sandro Tonali.
Per quanto riguarda la formazione a tre, Manuel Locatelli rimane un'opzione valida. Se invece prevalesse l’assetto 4-2-3-1, ci sarebbe spazio per un trequartista alle spalle del centravanti, con Giacomo Raspadori in lizza per il ruolo. Gattuso non esclude neanche l’idea di un modulo con due punte vere, provando a Coverciano il tandem Kean-Retegui in un 4-4-2.Il visionario coinvolgimento di Gattuso cerca di riproporre un'Italia in fase offensiva simile a quella riuscita a Mancini nel recente passato, strutturata secondo uno schema 3-2-5 in fase d'attacco. Questo comporterebbe avere cinque calciatori con propulsione offensiva: da destra, Matteo Politano o Riccardo Orsolini – con il primo considerato leggermente avanti nelle gerarchie – una mezzala-trequartista, e un centravanti o eventualmente due punte nell'eventualità di un doppio attaccante. Mattia Zaccagni avrebbe il compito di stringere dalla sinistra verso il centro, rievocando le movenze di Lorenzo Insigne.
Federico Dimarco infine fornirebbe ampiezza sulla sinistra. Complicata invece la situazione di Gianluca Scamacca, punta centrale dell'Atalanta, il quale, a causa di un'infiammazione al ginocchio sinistro, ha partecipato soltanto al riscaldamento senza prendere parte agli esercizi con il pallone. L'infortunio risulta essere un ostacolo insormontabile per la partecipazione alla partita contro l'Estonia, escludendolo dal computo dei disponibili.
La nuova conduzione tecnica sta già mostrando un'iniezione di energia e creatività, promettendo di rivitalizzare una squadra che, dopo le esperienze passate, ambisce a riappropriarsi di una posizione di rilievo nel panorama calcistico internazionale. Riuscirà Gattuso a coniugare la grinta e la tecnica per riportare l'Italia ai fasti dei tempi migliori? Lo scopriremo già dal prossimo appuntamento, quando la Nazionale scenderà in campo con l'Estonia.