Ventura Smentisce: "De Rossi non rifiutò di entrare in campo con la Svezia"

L'ex CT azzurro demolisce la narrazione su quel famigerato spareggio mondiale del 2017 e difende la sua gestione

Ventura Smentisce: De Rossi non rifiutò di entrare in campo con la Svezia

A distanza di anni, il fantasma del playoff perso contro la Svezia nel 2017 continua ad aleggiare sul calcio italiano. Con l'Italia di Gattuso nuovamente alle prese con la prospettiva degli spareggi per la qualificazione ai Mondiali 2026, le ferite di quella mancata qualificazione sembrano riaprirsi. Gian Piero Ventura, l'allora commissario tecnico, è tornato a parlare di quel periodo, rilasciando dichiarazioni che mirano a riscrivere la narrazione di quegli eventi.

Ventura ha innanzitutto espresso il suo disappunto per il modo in cui viene percepita oggi la qualificazione ai playoff: "Vedo che ora si celebrano i Playoff raggiunti dalla Nazionale con grande enfasi, ma quando ero io ct andarci era lesa maestà e nel girone avevamo la Spagna, mica la Norvegia…”. Un'affermazione che sottolinea come, a suo dire, il contesto e le aspettative fossero differenti rispetto al passato.

Ma il fulcro delle dichiarazioni di Ventura riguarda uno degli episodi più controversi di quella doppia sfida contro la Svezia: il presunto rifiuto di Daniele De Rossi di entrare in campo durante la partita di ritorno a San Siro. Una versione dei fatti che, secondo l'ex CT, non corrisponde alla realtà: "De Rossi si rifiutò di entrare in campo? Tutto inventato, le cose non sono andate così. Non volevo farlo entrare, fu il preparatore che gli chiese di scaldarsi perché cercavamo di tenere pronti tutti i giocatori per qualsiasi eventualità. Non avevo intenzione di metterlo in campo, è la più grande fake news degli ultimi 50 anni".

Le parole di Ventura aprono nuovi interrogativi su una vicenda che ha segnato profondamente il calcio italiano. Che cosa accadde realmente in quei concitati minuti a bordo campo? Quali furono le dinamiche che portarono alla decisione di non far entrare De Rossi? Domande che, a distanza di anni, restano ancora senza una risposta univoca.

È importante ricordare che, all'epoca dei fatti, la mancata qualificazione ai Mondiali fu vissuta come una vera e propria tragedia sportiva. L'Italia, una delle nazionali più titolate al mondo, era assente dalla competizione iridata da ben 60 anni. La pressione su Ventura e sui giocatori era enorme, e la sconfitta contro la Svezia scatenò un'ondata di polemiche e critiche.

Oggi, con l'Italia di Gattuso chiamata a superare l'ostacolo dei playoff per tornare a disputare un Campionato del Mondo, le parole di Ventura suonano come un tentativo di difendere il proprio operato e di smontare una narrazione che lo ha visto, per anni, come il principale responsabile di quel fallimento. Resta da vedere se questa sua versione dei fatti troverà riscontro nelle testimonianze di altri protagonisti di quella vicenda.

Nel frattempo, l'attenzione è tutta rivolta ai prossimi impegni della Nazionale. L'obiettivo è chiaro: evitare un'altra clamorosa esclusione e riportare l'Italia nel calcio che conta. Un compito arduo, che richiederà impegno, sacrificio e, soprattutto, la capacità di lasciarsi alle spalle i fantasmi del passato.

Oltre alle dichiarazioni di Ventura, è interessante notare come il calcio italiano stia cambiando volto. L'arrivo di nuovi talenti, unito a una maggiore attenzione alla programmazione e alla valorizzazione dei giovani, fa ben sperare per il futuro. Tuttavia, la strada è ancora lunga e tortuosa, e sarà necessario un lavoro costante e meticoloso per riportare l'Italia ai vertici del calcio mondiale.

Il ricordo del playoff contro la Svezia, con tutte le sue polemiche e i suoi misteri, rappresenta un monito per il futuro. Un invito a non ripetere gli errori del passato e a costruire un calcio italiano più solido, competitivo e capace di affrontare le sfide del presente.

Infine, è doveroso ricordare il contributo di Mateo Retegui, uno dei giocatori che si è messo in luce in Nazionale negli ultimi mesi. Nonostante il suo trasferimento in Arabia Saudita, il suo talento e la sua determinazione restano un patrimonio importante per il calcio italiano. Un esempio di come, anche in un momento di difficoltà, possano emergere figure capaci di dare un contributo significativo alla causa azzurra.

Pubblicato Giovedì, 16 Ottobre 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Giovedì, 16 Ottobre 2025

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