La vittoria sul Sassuolo ha segnato un momento di rinascita per l'Inter, che si è lasciata alle spalle due sconfitte consecutive, riaccendendo la fiducia tra i suoi appassionati sostenitori. Dopo un periodo di incertezze, l'Inter trova nuova linfa e lo fa in un campionato che, come sostiene il presidente nerazzurro Beppe Marotta, è ancora in una fase interlocutoria.
Parlando ai microfoni di Radio Anch'io Sport su Rai Radio, Marotta ha sottolineato l'importanza della pazienza e della serenità in questa fase iniziale della stagione, marcata dal cambio di allenatore. "Ci siamo confrontati con un calendario complesso all'inizio, giocando incontri impegnativi già alla terza giornata", ha spiegato. Tuttavia, nonostante i necessari aggiustamenti tattici e organizzativi, la dirigenza nerazzurra è fiduciosa nei valori del lavoro e dello stesso allenatore.
Ma l'analisi di Marotta non si è fermata qui. Ha acceso i riflettori anche sui giovani talenti cresciuti all'interno del vivaio interista, come Chivu e Pio Esposito, che rappresentano un motivo di vanto per la società. "È gratificante vedere che il nostro impegno nel settore giovanile dia frutti concreti. Anche i grandi club stanno abbracciando questa politica di valorizzazione dei giovani", ha puntualizzato il presidente.
La discussione si è poi spostata su un tema cruciale per il futuro del club: il nuovo stadio. Un progetto che non coinvolge solo l'Inter ma anche i "cugini" del Milan. Milano, nonostante sia una delle città più attrattive d'Europa, rischia di perdere rilevanza nel panorama calcistico internazionale. "La mancanza di un impianto moderno ci impedisce di ospitare eventi di rilevanza mondiale e questo riflette un gap rispetto al resto d'Europa", ha sottolineato Marotta.
A San Siro, simbolo storico delle emozioni calcistiche di Inter e Milan, il tempo sembra esser giunto per affrontare la necessità di un impianto all'altezza dei tempi moderni. "Non abbiamo paura di guardare oltre e pensare a una nuova infrastruttura che possa rispondere alle esigenze contemporanee. Il modello di Wembley, abbattuto e poi ricostruito, rappresenta per noi una fonte di ispirazione", continua Marotta.
Il nuovo stadio verrebbe realizzato nelle adiacenze di San Siro e sarebbe frutto di investimenti privati da parte delle due società. Questo investimento non solo porterebbe evidenti vantaggi economici ai club, ma si tradurrebbe in benefici per la città in termini di occupazione e turismo. "Con i giusti mezzi, Milano potrebbe risollevarsi nello scenario calcistico europeo, colmando quel divario economico che la separa dagli altri club di vertice che incassano cifre ben superiori", afferma Marotta.
Concludendo, Marotta lancia un messaggio chiaro: l'Inter è consapevole delle sue potenzialità, e determinata ad attuare cambiamenti che possano garantire un futuro prospero sia dal punto di vista sportivo che infrastrutturale. Tuttavia, se le difficoltà burocratiche dovessero persistere, le squadre potrebbero considerare la possibilità di esplorare location alternative al di fuori del Comune di Milano per il nuovo stadio. Ma la speranza rimane quella di portare avanti il progetto insieme, rendendo Milano protagonista del suo panorama calcistico.