Il Gran Premio del Giappone rappresenta uno degli eventi più iconici e attesi della stagione di MotoGP. Fin dalla sua prima apparizione nel 1962, quando si teneva sul circuito di Suzuka, questa gara ha continuato a essere una delle più affascinanti del calendario, caratterizzata da un legame profondissimo con la cultura motociclistica giapponese. Originariamente ospitata anche sullo spettacolare Fuji Speedway, la gara ha trovato una casa stabile a partire dal 1999 nel circuito noto come Twin Ring Motegi, ora rinominato Mobility Resort Motegi dopo la sua acquisizione da parte della Honda.
Negli ultimi anni, l'evento ha visto una serie di evoluzioni e sfide epiche tra i vari costruttori e piloti. All'inizio del nuovo millennio, piloti come Kenny Roberts Jr. e Valentino Rossi si sono affermati come campioni a Motegi, con Rossi che ha conseguito la sua storica vittoria nel 2001 durante l'ultima stagione delle 500cc. Quella fu un'occasione speciale non solo per lui, ma anche per Honda, proprietaria del circuito, segnando la fine di un'era memorabile.
A metà degli anni 2000, mentre il circuito stabiliva la sua reputazione, la Ducati cominciò a emergere come una forza dominante, interrompendo il dominio di Honda. Con Loris Capirossi al comando della Desmosedici GP, la casa di Bologna conquistò una serie di vittorie dal 2005 al 2007, affermando la sua posizione nel panorama delle corse internazionali. Nel 2008, il panorama competitivo si ampliò ulteriormente con l'ingresso della Yamaha, che, seppur mai completamente dominante a Motegi, vide Valentino Rossi e Jorge Lorenzo ottenere successi significativi.
La pista di Motegi è anche il terreno di caccia per uno dei piloti più illustri della MotoGP moderna, Marc Marquez. Dopo alcuni anni di ricerca del successo su questo tracciato cruciale, lo spagnolo infine conquistò la sua prima vittoria nel 2016, per poi ripetere l'impresa nel 2018 e ancora nel 2019. Il suo rivale, Andrea Dovizioso, interruppe la sua possibile serie di vittorie consecutive nel 2017, ma ciò non ha frenato lo straordinario talento di Marquez.
Purtroppo, i gravi eventi della pandemia globale nel 2020 e 2021 interruppero le competizioni a Motegi, lasciando una pausa nel calendario della MotoGP. Tuttavia, con la ripresa degli eventi nel 2022, il tracciato ha subito visto un nuovo dominio della Ducati, grazie alle vittorie di piloti come Jack Miller, Jorge Martin e Francesco 'Pecco' Bagnaia. Queste conquiste hanno elevato il totale delle vittorie Ducati a Motegi a otto, consolidando la loro posizione come un avversario temibile.
Per Marquez, Motegi non è solo stato un palco di vittorie nella classe regina, ma è stato anche il sito di trionfi nelle classi minori, come 125cc nel 2010 e Moto2 nel 2012. Quest'anno affronta un'altra sfida importante: ottenere tre punti in più rispetto a suo fratello Alex Marquez per garantirsi ancora una volta il titolo di campione del mondo della MotoGP. Un traguardo che lo porterebbe a collezionare la sua settima corona in questa classe e la nona in tutte le categorie.
La tensione è palpabile mentre i team e i piloti si preparano per quella che potrebbe essere una decisiva resa dei conti su uno dei circuiti più complessi e rispettati al mondo. Sarà interessante vedere se la tradizione delle case giapponesi prevarrà o se alla fine sarà la Ducati a dominare ancora una volta sul suolo del colosso giapponese. Comunque vadano le cose, il weekend giapponese promette spettacolo e adrenalina ai massimi livelli, in un teatro naturale di bellezza e alte prestazioni ingegneristiche.