Il Masters 1000 di Shanghai si trova sotto i riflettori non solo per l'eccellenza del tennis in campo, ma, purtroppo, per le severe condizioni climatiche che mettono alla prova i tennisti più esperti. Novak Djokovic, numero uno mondiale, ha vivamente criticato le condizioni in cui si è trovato a giocare il suo ultimo match contro il tedesco Yannick Hanfmann. Il fuoriclasse serbo ha vissuto un momento drammatico quando, durante l'incontro, è stato colto da un mancamento dovuto all'alta umidità, causandogli di vomitare e costringendolo a fermarsi per qualche minuto.
Le parole di Djokovic sono state chiare e dirette: "Le condizioni sono brutali. Siamo all'80% di umidità, e per chi gioca di giorno, con il caldo e il sole, tutto diventa ancora più difficile". Queste criticità climatiche non hanno solo colpito Djokovic, ma anche altri top player. È il caso del giovane talento Jannik Sinner, che si è visto costretto al ritiro contro Tallon Griekspoor dopo aver sofferto di crampi talmente gravi da dover lasciare il campo zoppicando. L'immagine del 24enne italiano che si appoggia alla racchetta è un simbolo delle difficoltà estreme incontrate dagli atleti in questi giorni.
L’ATP, l’ente che governa il tennis professionistico, è stata accusa severamente per non avere adottato regole che tutelino la salute dei giocatori in queste situazioni. Una delle critiche più dure è giunta dal danese Holger Rune durante un'intervista a TV2: "Perché l’ATP non ha una regola sul calore? Volete che un giocatore muoia in campo?". Rune ha raccontato come, durante la partita contro il francese Ugo Humbert, abbia dovuto chiedere un time-out dopo appena trentuno minuti di gioco per potersi riprendere dal caldo intenso. Ha lodato i medici e fisioterapisti che lo hanno aiutato a restare calmo, ma il monito è rimasto: le condizioni di caldo erano insopportabili e non tutti i giocatori sono abituati a tali pressioni termiche.
La lista degli atleti costretti al ritiro si allunga ulteriormente. Il belga David Goffin ha dovuto lasciare il campo dopo appena tre game contro il canadese Gabriel Diallo, mentre il ceco Tomáš Macháč è stato costretto ad interrompere la sua partita a metà del secondo set contro il monegasco Valentin Vacherot. Questi episodi alimentano un dibattito molto acceso sull’opportunità di rivedere le impostazioni del torneo, con l’obiettivo di garantire la salute e la sicurezza dei giocatori.
Questa situazione solleva questioni sull'opportunità di disputare tornei di questo calibro in località con condizioni meteorologiche estreme senza adoperare misure di protezione adeguate. Non è la prima volta che un torneo di tennis finisce sotto accusa per il caldo estremo, ma l'ondata di malori attuali a Shanghai potrebbe essere la spinta necessaria per un cambiamento. Gli occhi sono ora puntati sugli organizzatori e sull’ATP per vedere come risponderanno alle preoccupazioni sollevate dai big del tennis mondiale, mentre i giocatori, da parte loro, aspettano una risoluzione che renda giustizia alla loro professionalità e alla loro passione per il gioco.