La tanto attesa ristrutturazione di OpenAI, sollecitata a gran voce dagli investitori, si è concretizzata il mese scorso, trasformando l'azienda in una "corporazione di pubblico beneficio". La procuratrice generale dello stato del Delaware ha minacciato azioni legali qualora la società si discostasse dalla sua missione umanitaria a favore della massimizzazione del profitto.
Come riportato dal Financial Times, i procuratori generali di due stati, California e Delaware, sono stati coinvolti nei negoziati di ristrutturazione con il management di OpenAI, data la peculiarità del sistema legale statunitense in materia di registrazione delle persone giuridiche. Kathy Jennings, procuratrice generale del Delaware, ha ammesso di aver dato il suo consenso alla ristrutturazione di OpenAI solo a condizione che la società aderisca rigorosamente alla sua missione umanitaria: creare un'intelligenza artificiale al servizio dell'umanità. Qualsiasi tentativo di privilegiare il profitto potrebbe avere conseguenze legali. La Jennings ha chiarito che non esiterebbe a perseguire OpenAI in tribunale se questa deviasse dalla sua missione.
A seguito della ristrutturazione, le decisioni strategiche chiave saranno prese dalla OpenAI Foundation, un'organizzazione non-profit che deterrà il 26% delle azioni della OpenAI Group, la divisione commerciale. In questo modo, l'azienda intende garantire che la missione umanitaria prevalga sugli obiettivi di profitto, che spesso sono la priorità degli investitori. L'accordo è stato finalizzato lunedì sera, dopo colloqui diretti tra il CEO di OpenAI, Sam Altman, e i procuratori generali di California e Delaware. I dettagli finanziari sono stati curati dai direttori finanziari Sarah Friar (OpenAI) e Amy Hood (Microsoft). I negoziati sono durati oltre un anno.
Durante i colloqui, i procuratori generali hanno insistito affinché lo statuto di OpenAI definisse chiaramente i concetti di missione umanitaria e sicurezza nell'implementazione dell'intelligenza artificiale. OpenAI si è anche impegnata a collaborare con eventuali concorrenti che sviluppino un'IA incentrata sulla sicurezza, qualora ciò favorisca la creazione di un'Intelligenza Artificiale Generale (AGI) "forte" entro i prossimi due anni. Questa clausola è stata inserita nello statuto su richiesta dei procuratori del Delaware e della California.
Inoltre, OpenAI ha accettato di istituire un comitato per la sicurezza all'interno del consiglio di amministrazione, con il potere di bloccare il lancio di nuovi modelli linguistici di grandi dimensioni se ritenuti pericolosi per l'umanità. Gli esperti sottolineano che queste condizioni comportano rischi per gli investitori di OpenAI. Microsoft, il principale investitore, ha espresso riserve su alcune definizioni, come quella di AGI "forte", la cui identificazione è complessa sia a livello tecnico che legale.
Per placare Microsoft, OpenAI ha promesso di investire fino a 250 miliardi di dollari nell'infrastruttura cloud della prima. Tuttavia, questo piano non è vincolato a una tempistica precisa, il che lo rende meno oneroso per OpenAI. Microsoft deterrà il 27% della OpenAI Group, una quota superiore a quella della OpenAI Foundation. Inoltre, Microsoft ha ottenuto il diritto di sviluppare autonomamente l'AGI, coinvolgendo anche i concorrenti di OpenAI, una possibilità precedentemente preclusa dagli accordi tra le due società. Durante i negoziati, OpenAI ha insistito sulla possibilità di isolare una parte significativa della sua ricerca sull'AGI da Microsoft. Quest'ultima ha esteso il diritto di utilizzare le tecnologie di OpenAI fino al 2032, ma perderà l'accesso alla ricerca di OpenAI due anni prima, oppure al momento della creazione dell'AGI.
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