Corte di Giustizia Tributaria di Napoli su prescrizione diritto alla riscossione del PREU su slot e scommesse

Corte di Giustizia Tributaria di Napoli su prescrizione diritto alla riscossione del PREU su slot e scommesse

Il contribuente aveva impugnato la cartella di pagamento da oltre 50.000 euro

La Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Napoli ha respinto il ricorso di un contribuente contro una cartella di pagamento relativa al Prelievo Unico Erariale (PREU) per l’anno d’imposta 2009, contestando un importo superiore ai 50.000 euro. Il contribuente sollevava questioni di mancata notifica dell’accertamento, prescrizione del tributo, decadenza del potere impositivo dell’amministrazione e difetto di motivazione della cartella. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e l’Agenzia delle Entrate-Riscossione hanno chiesto il rigetto del ricorso

La Corte ha stabilito che l’onere di provare la notifica dell’atto spetta all’ente impositore. L’Agenzia ha presentato la relata di notifica dell'accertamento, avvenuta nel 2014, considerata valida per respingere l’eccezione di mancata notifica. Il contribuente ha contestato la decorrenza dei termini di prescrizione del PREU, che la Cassazione stabilisce in cinque anni. Tuttavia, poiché il ricorso contro l'accertamento era stato respinto nel 2015, la Corte ha applicato l'art. 2953 c.c., che prevede una prescrizione di dieci anni per i diritti derivanti da accertamenti definitivi. La notifica della cartella, avvenuta a febbraio 2024, rientra quindi nei tempi previsti.

In merito al difetto di motivazione, la Corte ha ritenuto la cartella conforme al modello legale, con chiari riferimenti all'accertamento notificato in precedenza, evitando la necessità di ri-allegare l’accertamento. Il ricorso è stato quindi rigettato e il contribuente condannato al pagamento delle spese legali, ammontanti a 2.500 euro per ciascuna parte costituita, oltre agli accessori di legge. La sentenza sottolinea alcuni principi chiave in materia tributaria: l’onere di prova della notifica spetta all’ente impositore, la prescrizione può passare da cinque a dieci anni con sentenza definitiva dell'accertamento, e la validità della cartella di pagamento è garantita se le motivazioni sono chiaramente indicate. La decisione mette in evidenza l’importanza per i contribuenti di tenere sotto controllo lo stato degli accertamenti notificati, poiché il passaggio in giudicato rafforza notevolmente la posizione dell’amministrazione fiscale.

Fonte: jamma.tv

Marta B.

Marta B.

Trentasei anni, giornalista pubblicista, lo sport è al centro della mia vita. L'ho praticato con gioia negli anni giovanili (calcio, atletica leggera), lo pratico ora per puro piacere. Lavoro come giornalista free lance e curo prevalentemente articoli di cronaca sportiva e interviste ai protagonisti dello sport, dal calcio fino ai motori.


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