Prima di procedere
Dopo una pausa estiva che aveva fatto sperare in una ritrovata armonia tra Lewis Hamilton e la SF-25, le ultime gare hanno segnato un brusco arresto nella sua progressione. In particolare, il Gran Premio del Qatar ha riportato a galla i problemi di instabilità al posteriore che avevano afflitto Hamilton a inizio stagione, minando la sua fiducia e ampliando il divario con il compagno di squadra.
Come ha sottolineato Matteo Togninalli, il periodo di adattamento a una nuova squadra richiede tempo, non solo dal punto di vista tecnico ma anche umano. I progressi compiuti da Hamilton dopo la pausa estiva sembravano testimoniare un legame in crescita con la Ferrari. Tuttavia, le difficoltà incontrate in pista hanno finito per offuscare questa immagine positiva.
Nonostante i miglioramenti non si siano sempre tradotti in risultati concreti, il trend di crescita era evidente. Nelle ultime due gare, però, questa progressione si è interrotta bruscamente, complice una SF-25 in grave difficoltà sul circuito di Lusail. La pista qatariota, con le sue numerose curve in appoggio, ha esacerbato i problemi di stabilità che avevano già condizionato la prima parte di stagione di Hamilton.
La mancanza di fiducia nel posteriore della vettura è emersa sin dai primi giri, traducendosi in tempi sul giro poco competitivi. Nel tentativo di ritrovare stabilità, il team ha optato per un’ala posteriore più carica, ma la modifica non ha prodotto gli effetti sperati. Durante la Sprint Race, Hamilton si è messo a disposizione del team, sperimentando diverse regolazioni e settaggi per raccogliere dati utili in vista della gara principale. Tuttavia, le sensazioni sono rimaste negative, tanto che Pierre Gasly ha descritto il comportamento della SF-25 come "orribile".
Nonostante i lievi miglioramenti apportati per la qualifica del sabato, molti limiti sono rimasti. Nelle curve che richiedono un inserimento preciso e un posteriore stabile, Hamilton non è riuscito a trovare la fiducia necessaria per portare velocità sia in ingresso che a centro curva. Questo ha risvegliato i fantasmi che lo avevano limitato a inizio anno. Il confronto con il compagno di squadra in Q1 ha evidenziato le difficoltà di Hamilton nel gestire un posteriore instabile. La SF-25 ha mostrato tanto sottosterzo, unito a un retrotreno instabile e tendente allo scivolamento, che rischia di sorprendere il pilota in fase di rotazione.
In curve come la 4/5, la 7 e la veloce sequenza della 14/15, Hamilton ha accusato un gap consistente. A ciò si è aggiunto un bouncing anche nei tratti a media velocità, rendendo la vettura ancora più difficile da guidare. I problemi di Hamilton sono simili a quelli affrontati da Leclerc, con una monoposto che oscilla tra bouncing e un equilibrio instabile, passando dal sottosterzo al sovrasterzo a seconda della fase di curva. Tuttavia, mentre il monegasco riesce a convivere con un posteriore ballerino, per Hamilton la mancanza di stabilità rappresenta un ostacolo insormontabile.
La Ferrari ha compiuto i minori progressi sul giro secco rispetto al 2024, un limite che pesa ancor di più su Hamilton, poco incline a digerire i problemi di stabilità della SF-25. La situazione attuale sembra averlo riportato indietro all’inizio dell’anno, sia nelle sensazioni che nel distacco dal compagno di squadra. Resta da vedere se il team riuscirà a trovare una soluzione per migliorare la stabilità della vettura e permettere a Hamilton di esprimere il suo pieno potenziale.
