Il mese scorso è stato segnato dalla vicenda della nazionalizzazione di Nexperia nei Paesi Bassi, e proprio alla fine del periodo emergono nuovi dettagli. Secondo quanto riportato da Reuters, la sede olandese dell'azienda ha comunicato ai clienti l'interruzione delle spedizioni di prodotti destinati all'ulteriore lavorazione in Cina, dove si trova un impianto per il test e il confezionamento dei chip.
La struttura aziendale di Nexperia, un tempo separata da NXP, è diventata vittima delle tensioni geopolitiche tra i Paesi Bassi e la Repubblica Popolare Cinese, in seguito alla decisione delle autorità olandesi di assumere il controllo del produttore di chip. In precedenza, Nexperia gestiva le piastre di silicio in Germania e nel Regno Unito, per poi inviarle in Cina per il confezionamento e il collaudo dei chip, attività che rappresentava circa l'80% della produzione totale. Dopo la rimozione del direttore generale cinese di Nexperia e fondatore della società madre Wingtech, Zhang Xuezheng, la filiale ha subito una spaccatura e i volumi di produzione in Cina hanno iniziato a diminuire.
In una comunicazione datata 29 ottobre, Nexperia ha informato i propri clienti di aver sospeso le consegne al suo stabilimento cinese, accusando l'ex direttore cinese di "violazione delle condizioni di pagamento contrattuali". La sede centrale ha spiegato di aver sostenuto le forniture il più a lungo possibile, ma che ora la loro prosecuzione non è più giustificabile e che sono state interrotte a partire dal 26 ottobre. Nexperia sta valutando possibili alternative per la lavorazione delle piastre di silicio con chip al di fuori della Cina, cercando di garantire ai propri clienti la fornitura di prodotti finiti. Allo stesso tempo, l'azienda sottolinea di non voler interrompere i rapporti con il suo stabilimento cinese o di abbandonare il mercato locale, ma di aver sospeso temporaneamente le forniture nella speranza di superare la crisi.
Recentemente, è emerso che il fondatore di Wingtech, Zhang Xuezheng, aveva costruito a Shanghai un altro impianto per il collaudo e il confezionamento di chip, cercando di imporre i suoi servizi alla sede olandese. Le parti non hanno raggiunto un accordo e nei Paesi Bassi è sorto il timore che Wingtech volesse semplicemente appropriarsi della tecnologia di Nexperia, innescando una crisi che potrebbe coinvolgere l'intera industria automobilistica mondiale, che dipende dai prodotti dell'azienda.
Si ritiene inoltre che la nazionalizzazione di Nexperia da parte delle autorità olandesi sia stata incentivata da una nuova fase di sanzioni statunitensi, estesa alle società in cui più della metà delle azioni è detenuta da investitori cinesi, e Nexperia è interamente di proprietà della cinese Wingtech. Le implicazioni di questa vicenda sono ampie e toccano diversi settori, dalla produzione di semiconduttori all'automotive, evidenziando le crescenti tensioni nel panorama tecnologico globale. La decisione dei Paesi Bassi riflette una tendenza più ampia tra i paesi occidentali a proteggere le proprie industrie strategiche e a ridurre la dipendenza dalla Cina in settori chiave. Resta da vedere come si evolverà la situazione e quali saranno le contromisure adottate dalla Cina in risposta a queste azioni.
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