La città di Basilea, in Svizzera, è al centro di una indagine giudiziaria che sta scuotendo il settore delle scommesse sportive. L'inchiesta è stata avviata dalla magistratura del cantone, in seguito a segnalazioni riguardanti possibili abusi legati alle scommesse gestite dalla società Swisslos, nota nel paese per il suo ruolo nella gestione di giochi in denaro. Le irregolarità sotto inchiesta coinvolgono apparecchi automatici che si trovano comunemente in chioschi e bar di Basilea, che permettono puntate anonime fino a 1.000 franchi (circa 1.065 euro), senza necessità di registrazione.
Le rilevazioni, fatte della SRF, hanno evidenziato che alcuni rivenditori abbiano sfruttato questa possibilità di anonimato per trarre vantaggi personali. Questi commercianti avrebbero scommesso su eventi sportivi a basso rischio, garantendosi delle vincite quasi certe, e allo stesso tempo incassando la commissione del 5% prevista per i punti di vendita. Questa situazione ha sollevato preoccupazioni anche presso l'autorità intercantonale di vigilanza sui giochi in denaro, la GESPA, che vede nella pratica in questione delle possibili implicazioni in termini di riciclaggio di denaro. "La possibilità che tali operazioni siano utilizzate per riciclare denaro non è da escludere" ha riportato il direttore della GESPA, Manuel Richard, alla televisione svizzero-tedesca.
In risposta a queste preoccupazioni, la GESPA ha esplicitamente richiesto l'abolizione delle scommesse anonime, che sono già vietate su piattaforme online. Tuttavia, Swisslos si è mostrata contraria a tale proposta, definendola esagerata rispetto alla portata del problema. Secondo l'azienda, i casi confermati di abuso sarebbero solo una quindicina e le misure necessarie per sanare le falle del sistema sarebbero già state messe in atto.
Un'ulteriore difficoltà nell'affrontare il problema si palesa anche nella pratica di vietare ai rivenditori di scommettere nei loro stessi locali, poiché, come ha spiegato il direttore Roger Fasnacht, "tale divieto potrebbe essere facilmente aggirato attraverso l'utilizzo di prestanome". La situazione rimane quindi complessa, con l'autorità di vigilanza che non intende fermarsi qui: è stato chiesto l'intervento dell'Ufficio federale di giustizia per valutare se le norme vigenti siano sufficienti o se siano necessarie ulteriori restrizioni.
Questa vicenda getta una luce su una problematica ben più ampia, travalicando semplici irregolarità locali e solleva dubbi sull'efficacia e sulla trasparenza delle normative attuali in Svizzera in tema di scommesse e gestione dei giochi d'azzardo. La situazione resta in evoluzione e potrebbe richiedere interventi sia a livello normativo che operativo, mettendo in gioco questioni di interesse nazionale e regionale relative alla legalità e alla sicurezza finanziaria nel campo dei giochi in denaro.