Gioco pubblico, Pozzolo: “Illegale vale un quinto del mercato, serve più consapevolezza e cooperazione”

Una nuova ricerca analizza l'impatto economico del gioco d'azzardo in Italia, tra legale e illegale, e le strategie per un mercato più equilibrato

Gioco pubblico, Pozzolo: “Illegale vale un quinto del mercato, serve più consapevolezza e cooperazione”
Roma – Durante la presentazione della ricerca intitolata “Mercato legale e gioco pubblico: il ruolo dell’industria” , organizzata alla Luiss Business School per conto dell' Associazione Gioco e Intrattenimento in Concessione (AGIC) presso l’Hotel Nazionale di Piazza Montecitorio, ha preso la parola il professor Alberto Franco Pozzolo , docente ordinario di Economia Politica presso la suddetta scuola.

Pozzolo ha deciso di focalizzare il suo intervento su due aspetti particolari della ricerca più ampia: la ricostruzione della filiera del gioco con vincita in denaro e l’ analisi del gioco legale e illegale attraverso un’indagine demoscopica con un vasto numero di interviste. Egli ha sottolineato come spesso i dati sul gioco vengano interpretati in modo fuorviante, facendo confusione tra la “raccolta”, ovvero l'ammontare complessivo delle scommesse, e la “spesa”, che rappresenta la cifra effettivamente persa dai giocatori al netto delle vincite ottenute. Nei dati del 2024 , ha illustrato Pozzolo, a una raccolta complessiva di 153 miliardi di euro corrispondeva una spesa reale di 21 miliardi . Sebbene rappresenti una cifra significativa, essa risulta nettamente inferiore alle stime spesso riportate nei dibattiti pubblici.

Il settore del gioco si rivela essere altamente competitivo , evidenziato da un aumento costante della quota di vincita rispetto al totale giocato, salita dall’ 80% nel 2015 all’ 86% nel 2024 . In aggiunta, il settore garantisce un importante contributo all’erario : di oltre 21 miliardi di spesa complessiva, 11,3 miliardi sono stati devoluti allo Stato e 9,7 miliardi alle imprese operanti nel mercato. Questo settore emergente conta 38.000 occupati diretti e mostra un ruolo di crescente rilievo anche sull’indotto.

Nonostante i dati positivi, il gioco illegale rimane una questione spinosa. Stando alle stime ADM , la raccolta legata a siti non autorizzati in Italia è valutata tra i 20 e i 25 miliardi , equivalenti a circa un quinto del mercato complessivo. Una problematica che compromette la concorrenza leale e priva i giocatori delle tutele previste dal sistema concessorio.

Dall’indagine emerge che molti utenti non sono pienamente consapevoli della legalità delle piattaforme su cui operano. Ad esempio, il 14% degli intervistati ha dichiarato di giocare solamente su siti autorizzati, tuttavia, menzionano giochi accessibili unicamente su piattaforme illegali. In particolare tra i giovani tra i 18 e i 34 anni , l’utilizzo di siti non autorizzati è notevolmente più diffuso, con una quota che supera un terzo, rispetto agli over 65 .

Inoltre, la verifica della legalità dei siti è raramente praticata: solo il 20% dei giocatori che affermano di operare sempre legalmente, controllano efficacemente i loghi di autorizzazione. La maggioranza non si preoccupa di ciò, o non mostra interesse. Anche questo, evidenziato Pozzolo, è un indicatore di disinformazione che aumenta la vulnerabilità dei consumatori.

Concludendo, il professore ha proposto alcune conclusioni di politica economica da tenere in considerazione: combattere il gioco illegale non deve limitarsi alla repressione , ma occorre potenziare anche l'attrattività dell’offerta legale, creando un “level playing field” in grado di ridurre i vantaggi competitivi del mercato nero. È inoltre fondamentale rafforzare la cooperazione internazionale per il monitoraggio delle piattaforme transfrontaliere e introdurre strumenti di tutela e sensibilizzazione per le fasce più vulnerabili, come i cosiddetti “giocatori invulnerabili” che mostrano comportamenti non del tutto consapevoli. Pozzolo ha invitato infine a valorizzare l'aspetto ludico e di intrattenimento del gioco legale, evitando narrazioni stigmatizzanti che possano confondere il gioco autorizzato con quello illegale.

Secondo l’economista, garantire un equilibrio tra sostenibilità economica e protezione dei consumatori sarà essenziale per rafforzare il mercato legale e ridurre le opportunità degli operatori non autorizzati.

Pubblicato Mercoledì, 24 Settembre 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Mercoledì, 24 Settembre 2025

Marco P.

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