In un audace tentativo di recuperare terreno nella corsa globale all'innovazione, la Commissione Europea ha annunciato un investimento di 1 miliardo di euro per promuovere l'adozione dell'intelligenza artificiale (IA) nei dieci settori economici più strategici del continente. Questa mossa mira a contrastare il predominio attuale di Stati Uniti e Cina, le cui economie tecnologiche avanzate continuano a mettere in ombra quelle europee.
Pubblicando la “Strategia per l'Applicazione dell'IA”, la Commissione Europea ha espresso chiaramente l'intenzione di incentivare una “politica di priorità per l'IA”. In particolare, si punta a fare in modo che un numero sempre maggiore di aziende cominci a integrare questi potenti strumenti digitali nella risoluzione delle loro sfide quotidiane. Henna Virkkunen, vicepresidente esecutivo per il tema del sovranità tecnologica, sicurezza e democrazia, ha dichiarato: “Fino ad ora, le aziende utilizzavano l'IA prevalentemente per lavori d'ufficio. Ora miriamo a far evolvere queste applicazioni nella sfera industriale”.
La commissione sta pianificando di allargare l'uso dell'IA in ambienti come centri medici, il settore farmaceutico, la produzione e la protezione ambientale. Tuttavia, nonostante le ambizioni, l'efficacia di queste misure potrebbe rivelarsi limitata: mentre l'UE ha stanziato solo 256 milioni di euro per finanziare le tecnologie avanzate, compresa l'IA, gli Stati Uniti hanno assegnato una cifra significativamente maggiore, pari a 6 miliardi di dollari (circa 5,16 miliardi di euro). Più impressionante ancora è il confronto sui contributi allocati specificamente per l'IA: 7 miliardi di euro dall'UE, contro 58,5 miliardi dagli USA e 12,9 miliardi dalla Cina.
Oltre alla mera disponibilità di risorse finanziarie, la Commissione Europea è consapevole che per ottenere un reale impatto bisogna affrontare l’ostacolo della regolamentazione. Entro la fine dell'anno, è atteso un pacchetto di misure progettate per alleggerire il peso normativo e burocratico che grava sulle imprese europee. Tra le proposte c'è la revisione dell'intera regolamentazione vigente, cercando di abolirne quelle parti che risultano eccessivamente restrittive. Nella linea di questo processo rientra anche il discusso “AI Act”, la cui applicazione è programmata per il 2027, e il cui procrastino è stato fermamente respinto.
Già a luglio, le autorità europee hanno presentato un piano complessivo sull'IA, focalizzato sul miglioramento delle infrastrutture, sull'accesso ai dati, sulle tecnologie cloud e sulle competenze dei professionisti locali. Tra le iniziative previste ci sono la costruzione di “gigafabbriche” dove gli sviluppatori — inclusi numerosi startup — potranno allenare le loro IA. Questa strategia mira inoltre a promuovere l'impiego dell'IA in settori come sanità, energia, logistica, manifattura, edilizia, agricoltura, difesa, telecomunicazioni e cultura, aprendo eventualmente anche a finanza, turismo e e-commerce.
Con queste misure, l'Unione Europea non solo cerca di essere competitiva a livello globale, ma anche di creare un ecosistema tecnologico dinamico, robusto e sicuro per il fruttuoso sviluppo dell'IA nel vecchio continente.