Il settore delle scommesse legali sta attraversando una fase di profondo cambiamento, ma non sempre l’innovazione si traduce in progresso. A lanciare l’allarme è Salvatore Vullo, che invita a riflettere sull’attuale situazione del comparto.
“Non tutti i cambiamenti portano crescita: lo dimostra la raccolta”, afferma Vullo. I dati più recenti, riferiti al mese di marzo, registrano un calo nel volume di gioco delle scommesse a quota fissa, sia nei punti vendita fisici che sulle piattaforme online. Rispetto allo stesso periodo del 2024, si evidenzia una flessione vicina al 6%.
Un trend che desta preoccupazione tra gli operatori, in particolare tra coloro che da anni lavorano nel pieno rispetto delle normative. “I cambiamenti in corso sembrano penalizzare proprio chi ha sempre agito secondo le regole”, sottolinea Vullo.
Secondo lui, il punto centrale è capire se questa contrazione sia davvero un segnale positivo. “La domanda da porsi è: questo calo è il frutto di una politica efficace a tutela del giocatore, oppure anticipa un preoccupante spostamento verso il gioco non regolamentato?”, si chiede. “E, nel secondo caso, chi si prenderà la responsabilità di una simile deriva?”
All’orizzonte si profilano ulteriori restrizioni, ancora non operative, come il bando sull’online che introdurrà forti limiti soprattutto per i giovani tra i 18 e i 24 anni, e il tetto massimo di 100 euro settimanali per le ricariche attraverso PVR, su cui il Consiglio di Stato è chiamato a esprimersi. Secondo molti esperti, queste misure potrebbero contribuire a un’ulteriore contrazione della raccolta.
“Queste limitazioni rischiano di peggiorare la situazione senza apportare reali benefici, e senza considerare la possibile migrazione degli utenti verso piattaforme illegali, dove mancano del tutto le tutele per i giocatori”, avverte Vullo.
I prossimi mesi saranno decisivi: solo i dati diranno se le nuove politiche avranno centrato gli obiettivi prefissati o se si riveleranno controproducenti. “Se vedremo un calo della raccolta accompagnato da una reale diminuzione del gioco patologico, potremo parlare di un risultato positivo”, conclude. “Ma se così non sarà, sarà difficile non ammettere il fallimento di queste scelte. E con esso, il rischio concreto di aver rafforzato il gioco illegale, abbandonando chi ha sempre operato nel rispetto delle regole.”
Fonte: Jamma.tv