All'incontro organizzato da I-Com e IGT, dedicato al tema del riordino del gioco pubblico in Italia, ha preso parola anche Gennaro Schettino, presidente di AGIC. Con il suo solito pragmatismo, Schettino ha offerto una lettura chiara e tecnica dell'attuale assetto del settore. Il discorso si è articolato attorno a tre temi fondamentali: la necessità di un approccio basato su dati reali, l'importanza di una regolazione equilibrata e la difesa del presidio fisico del gioco sul territorio.
Schettino ha aperto il suo intervento ricordando che, sebbene esistano notevoli differenze tra le attività del settore, le imprese condividono un obiettivo comune: garantire stabilità e futuro al gioco legale nel paese. "Non possiamo più procedere alla cieca. È essenziale trovare un punto di sintesi tra i vari interessi," ha dichiarato. Ha poi sottolineato che il riordino dovrebbe proteggere i soggetti più vulnerabili senza, tuttavia, adottare una visione ideologica o punitiva nei confronti di chi opera secondo la legge.
Un altro punto cruciale del suo intervento ha riguardato la criticità della retorica spesso associata alle cifre esorbitanti della raccolta, come il dato di 150 miliardi di euro annuali, che Schettino ritiene possano distorcere la percezione pubblica. "Quei numeri fanno rumore, ma non forniscono una vera comprensione del settore. Il vero indicatore di cui discutere è la spesa effettiva dei giocatori, che nel 2024 ha subito una diminuzione, tanto in termini assoluti quanto rispetto al PIL. Se si considera l'effetto dell'inflazione, il calo risulta ancora più marcato," ha osservato il presidente di AGIC.
Schettino ha proseguito evidenziando la crisi del gioco fisico. Sebbene la crescita del gioco online sia stata significativa, essa non può completamente supplire alla perdita di vivacità delle attività fisiche sul territorio. "Il presidio fisico non è solo cruciale per l'economia locale, ma è anche una garanzia di legalità e controllo. Il territorio rimane il principale punto di contatto tra lo Stato e il cittadino," ha affermato.
Nel corso del suo discorso, Schettino ha sfidato uno dei capisaldi della regolamentazione locale: la distanza dai luoghi sensibili. Secondo lui, continuare a imporre distanze fisiche definite non è più utile. "Si tratta di una misura ideologica che dovrebbe essere rivalutata alla luce dei dati concreti e del contesto socioeconomico. Sono necessarie soluzioni moderne, che si basino su una prevenzione attiva e un intervento mirato, anziché su logiche escludenti e automatiche," ha sostenuto.
In chiusura, Schettino ha espresso il suo desiderio di evitare una riforma affrettata e distaccata dalla realtà. "Ci troviamo di fronte a un'opportunità significativa, e un'estensione delle tempistiche può aiutare a migliorare il testo, a raccogliere nuove evidenze, a costruire un impianto normativo sostenibile." Ha auspicato che il riordino possa diventare l'occasione per attuare una risposta equilibrata, capace di cogliere la complessità del settore senza cadere nella stigmatizzazione.
In conclusione, il presidente di AGIC ha ribadito la disponibilità dell'associazione al dialogo e alla collaborazione: "Siamo pronti a contribuire con dati, esperienze e proposte. Il nostro obiettivo è che il gioco legale continui a essere un baluardo di legalità e un elemento di economia diffusa. Tuttavia, per raggiungere questo scopo, servono regole chiare, giuste, costruite su basi concrete." Con queste parole, l'intervento di Schettino si è distinto come una voce fondata, orientata alla realtà dei numeri e del territorio, in un dibattito spesso troppo distaccato da ciò che realmente accade nel mercato del gioco.
Fonte e Foto: Jamma.it