Nel recente incontro dedicato al riordino del gioco pubblico, organizzato da I-Com e IGT, si è levata una voce decisa e vibrante: quella di Emilio Zamparelli, presidente del Sindacato Totoricevitori Sportivi (STS-FIT). La sua denuncia è un forte grido d'allarme che si concentra sul declino del gioco fisico in Italia, fenomeno che sta assumendo connotati sempre più allarmanti. Quella di Zamparelli è una richiesta urgente per una riforma strutturata e nazionale, necessaria per offrire certezze agli operatori e garanzie ai cittadini, in un contesto in cui l'illegalità sembra guadagnare sempre più terreno.
Zamparelli ha sottolineato un dato impressionante: in oltre 1.100 comuni italiani, il gioco fisico è praticamente scomparso. “In queste aree non esistono più ricevitorie autorizzate, né sale legali,” ha dichiarato. “È come se lo Stato avesse abbandonato questi luoghi, spingendo i giocatori verso circuiti alternativi, spesso digitali e non sempre legali.” Secondo il presidente di STS-FIT, questa desertificazione è il sintomo di un problema più vasto e radicato: una normativa frammentaria e disarticolata, che rende ingestibile l'attuale sistema. Ogni comune decide autonomamente, creando una giungla di ordinanze, limiti orari e distanze dai luoghi sensibili, che finiscono per escludere piuttosto che regolamentare. Il risultato è che il giocatore finisce per migrare verso il gioco online o, peggio, verso circuiti illeciti.
Zamparelli ha insistito sull'importanza di una rete fisica che funzioni da presidio di legalità, sicurezza e responsabilità. Nel mondo del gioco fisico, esistono regolamenti severi applicati da operatori esperti, con un contatto umano che consente un controllo più diretto e responsabile. Tuttavia, oggi, questa rete si trova in profonda crisi, come i dati dimostrano chiaramente. È un declino che non può più essere ignorato.
Una delle cause principali di questo crollo, continua Zamparelli, è il blocco della pubblicità previsto dal decreto Dignità. Questa normativa ha colpito solo il gioco legale, lasciando spazio libero a influencer e canali digitali non regolamentati. “Abbiamo bloccato le aziende legali nel comunicare apertamente, mentre i social media sono inondati di contenuti che ostentano vincite e attraggono i più giovani in modi subdoli,” ha sottolineato. È una palese contraddizione che necessita di essere risolta.
Per affrontare queste sfide, Zamparelli ha invocato una normativa nazionale, chiara e uniforme, che garantisca una regolazione equa e omogenea in tutto il paese. “Abbiamo bisogno di un decisore unico,” ha affermato. “Non possiamo continuare con una miriade di decisori sulla stessa materia. Gli enti locali possono e devono giocare un ruolo importante, ma lo Stato deve mantenere un controllo centrale. Le regole devono essere univoche e sensate, elaborate con logica e non governate dall’emotività.”
Un altro punto critico riguarda la formazione degli operatori. Zamparelli ha riaffermato la professionalità del comparto, sostenendo che molti punti vendita rispettano già standard elevati. La tutela dei consumatori, specialmente dei minori, e il rispetto delle regole sono aspetti che esistono già ma che devono essere riconosciuti e potenziati, piuttosto che penalizzati.
Nel suo discorso, Zamparelli non ha mancato di ricordare come l’illegalità rappresenti un problema attuale e crescente. Durante la pandemia, il gioco illegale ha visto un incremento, manifestandosi in forme sempre più sofisticate e digitali. “L’illegalità non è un relitto del passato. Oggi si cela dietro piattaforme opache e irraggiungibili che sfuggono a controlli e tassazioni,” ha ammonito.
Il suo appello finale è chiaro e incisivo. “Abbiamo bisogno di una visione strategica congiunta. Se continuiamo ad affrontare la questione in modo scollegato e incoerente, rischiamo di distruggere il gioco legale e lasciarlo nelle mani di operatori fuori dalle regole.” Secondo Zamparelli, il riordino della normativa sul gioco fisico non è solo una questione legale, ma rappresenta una scelta politica e culturale essenziale che riguarda la legalità, la trasparenza e la protezione dei cittadini.
Foto e Fonte: Jamma.it