Nella vibrante e densamente popolata Tokyo, una città che non dorme mai, l'attenzione si è tinta di preoccupazione mentre si avvicinano i Mondiali di atletica. Le temperature, secondo i meteorologi, si profilano come un avversario formidabile e temibile: si prevedono infatti oltre 30 gradi Celsius in quasi tutti i giorni dell'evento, programmato dal prossimo sabato al 21 settembre. Le alte temperature spingono la World Athletics a prendere provvedimenti pratici ed efficaci, decidendo di anticipare di 30 minuti l'inizio della maratona e della 35 km di marcia. Un gesto che riflette la 'massima priorità' data alla salute e sicurezza degli atleti.
Questa decisione strategica comporta che la gara di marcia maschile, caratterizzata dalla partecipazione degli atleti italiani Orsoni, Giupponi e Caporaso, insieme alla gara femminile con figure di spicco come Antonella Palmisano, Eleonora Giorgi e Nicole Colombi, si terrà sabato alle 7:30 ora locale – che corrisponde alla 00:30 in Italia. Anche la maratona femminile di domenica e quella maschile di lunedì seguiranno lo stesso cambiamento di programma.
Jon Ridgeon, l'amministratore delegato di World Athletics, ha spiegato che il comitato scientifico e sanitario ha ritenuto che questo cambiamento apporterà una 'significativa differenza' per il benessere degli atleti. La paura che il caldo possa rappresentare un pericolo non è infondata, vista la drammatica esperienza dei Giochi Olimpici del 2021, quando per la sicurezza le gare furono appositamente trasferite a Sapporo, un'area piuttosto distante, precisamente a 800 km a nord, apprezzata per il suo clima più temperato e meno proibitivo.
In effetti, quest'anno il Giappone ha vissuto l'estate più calda dal 1898, anno d'inizio delle rilevazioni ufficiali delle temperature, un vero record che amplifica il contesto d'emergenza. L'alto valore di temperature è una sfida inedita per un Paese abituato all'umidità, rendendo Tokyo un crogiolo di calore che potrebbe compromettere non solo le prestazioni ma anche la salute degli atleti. Sebbene l'anticipazione non risolverà del tutto il problema, ridurrà sensibilmente il rischio di colpi di calore e disidratazione, garantendo condizioni più sicure per uno spettacolo sportivo che mantiene vivo l'interesse e l'emozione.
La capitale del Giappone, con la sua affascinante combinazione di tradizione e modernità, è pronta ad accogliere atleti e spettatori, ma è anche consapevole delle sfide imposte dal cambiamento climatico. Questo scenario apre una finestra su una domanda più ampia, quella dell'adattamento dello sport globale in risposta ai problemi climatici che il mondo affronta.
Il cronometro è stato quindi anticipato, ma il vero cambiamento risiede nella necessità di affrontare la questione climatica su un palcoscenico mondiale. Mentre ci avviciniamo al fischio di inizio, lo sport si trasforma in un simbolo più grande di speranza, resistenza e solidarietà globale, illuminando non solo le piste di atletica ma anche i cuori dei milioni di appassionati testimoni di questo straordinario evento in uno scenario di caldo senza precedenti.