L'ex centrocampista della Lazio, Antonio Filippini, ha recentemente espresso le sue preoccupazioni riguardo alla situazione attuale del club romano durante un intervento su Radio Laziale. Filippini, che ben conosce l'ambiente e le dinamiche interne al club, ha evidenziato come il momento che la squadra sta attraversando sia particolarmente difficile e delicato, sottolineando che l'inizio di campionato attuale ha colto di sorpresa sia i tifosi che gli osservatori del panorama calcistico.
Un episodio significativo è stata la sconfitta nel derby di Roma, una partita carica di passione e tradizioni che amplia ancora di più la pressione su giocatori e dirigenza. Un risultato negativo in una delle partite più sentite può essere un macigno per il morale della squadra e dei suoi sostenitori. Filippini ha ribadito l'importanza di reagire rapidamente a questa crisi, invitando tutti - dalla società ai giocatori - a unire gli sforzi per migliorare la situazione.
L'analisi di Filippini si è poi focalizzata sulla composizione della squadra, che a suo avviso possiede maggiore qualità tecnica rispetto a un forte carattere agonistico. «Non puoi aspettarti succo d'arancia da una mela», ha affermato, sottolineando che la Lazio deve sfruttare le proprie capacità tecniche per uscire da questo momento complicato. L'ex calciatore ha poi sottolineato come la competizione interna alla squadra sia stata limitata dalla mancanza di nuovi innesti durante il mercato.
Con il mercato dei trasferimenti chiuso, molti giocatori attuali potrebbero sentirsi sicuri del loro posto in squadra, cosa che limita la tensione competitiva necessaria per mantenere alta la performance. Secondo Filippini, questo è un comportamento umano comprensibile, ma potenzialmente deleterio. Ha identificato in Zaccagni una sorta di leader tecnico, seppur privo del carisma necessario a trascinare la squadra in termini di temperamento, elemento da sempre carente per la Lazio rispetto ad altri club.
Infatti, quando si è presentato il primo periodo difficile nella stagione precedente, i biancocelesti hanno faticato a trovare la via d'uscita, mostrando come il temperamento sia un elemento mancante. In passato, la Lazio è stata applaudita per la sua qualità di gioco e la sua tecnica, ma ora servirebbe un altro tipo di rinforzo per bilanciare questi aspetti.
Filippini non ha mancato di commentare anche la posizione di Maurizio Sarri, rimasto perplesso di fronte al mercato estivo della società, definendolo un fattore di rilievo. Ha auspicato una maggiore comunicazione tra allenatore e dirigenti per evitare incomprensioni e suggerisce che, avendo già familiarità con diversi giocatori e il contesto ambientale, Sarri potrebbe comunque essere adeguato a gestire questa fase complessa.
In conclusione, l'ex centrocampista ha indicato la strada del miglioramento, spiegando che la squadra deve imparare a mettere in campo le proprie abilità tecniche senza dimenticare l'importanza del carattere, risorsa fondamentale quando i momenti diventano difficili. Solo il tempo dirà se la Lazio riuscirà a ritrovare la sua identità e superare questo delicato frangente per tornare a essere protagonista come in passato.