La partita di qualificazione di Europa League tra Panathinaikos e Shakhtar si è conclusa con un pareggio a reti inviolate, ma il risultato finale ha lasciato molta amarezza, specialmente per gli ucraini. L'allenatore del Shakhtar, Arda Turan, non ha nascosto la sua delusione e ha duramente criticato l'arbitraggio, soprattutto in seguito a un episodio controverso avvenuto nella seconda metà della partita.
Al minuto 75, il giocatore del Shakhtar, Eginaldo, è caduto nell'area di rigore avversaria dopo un apparente contatto con un difensore del Panathinaikos. Nonostante il forte appello per un rigore da parte del tecnico e della squadra, l'arbitro belga Eric Lambrechts ha scelto di non assegnare il penalty, lasciando la decisione invariata anche dopo una revisione VAR, che non è stata richiesta. Questa decisione ha esacerbato le polemiche, con Turan che ha espresso apertamente la sua frustrazione e insoddisfazione per la mancanza di intervento da parte della squadra arbitrale.
In particolare, l'ex arbitro FIFA Miroslav Stupar ha espresso un parere critico sull'episodio. In un'intervista esclusiva a Sport.ua, Stupar ha sottolineato come vi fosse un "evidente contatto" che avrebbe dovuto essere sanzionato con un rigore in favore degli ospiti, aggiungendo che l'inerzia del VAR è stata a dir poco incomprensibile. Le dichiarazioni di Stupar supportano quindi le accuse mosse da Turan, alimentando ulteriormente le discussioni su un presunto arbitraggio a sfavore del Shakhtar.
Le tensioni si sono ulteriormente acuite poiché Eginaldo ha dovuto abbandonare il campo in seguito alla caduta, soffrendo un infortunio. Quest'ultima perdita ha complicato ulteriormente la situazione per il club ucraino, che ora deve riflettere su possibili aggiustamenti tattici e strategie per affrontare le prossime sfide obbligatorie per sperare nella qualificazione.
L'intensità della partita si è riflessa anche fuori dal campo. Dopo l'incontro, la società del Shakhtar ha rilasciato un comunicato per i propri tifosi, esortandoli a mantenere la calma e sostenere la squadra nonostante le avversità incontrate. L'appello era rivolto anche a continuare a riempire gli stadi, diventando il dodicesimo uomo in campo per infondere fiducia ai giocatori in un momento così critico.
Questo evento mette però in luce alcuni limiti dell'attuale sistema di arbitraggio, e porta nuovamente in cima al dibattito le polemiche sull'efficacia del VAR—a lungo considerato un alleato nella correzione degli errori umani durante le partite.
Il Shakhtar, sebbene scosso dall'ingiustizia percepita, è determinato a non lasciare che questo episodio negativo definisca la loro campagna europea. L'attenzione ora si sposta sui prossimi match, dove la squadra cercherà di mettere a segno prestazioni solide e convincere gli scontenti del proprio potenziale non ancora completamente espresso sui palcoscenici internazionali.