Una massiccia operazione hacker ha colpito i sistemi informatici del noto produttore britannico di automobili, Jaguar Land Rover (JLR), di proprietà della società indiana Tata Motors, creando sconvolgimenti su larga scala nel settore. Secondo quanto riportato dal Telegraph.co.uk, l'attacco è avvenuto la scorsa domenica, quando JLR è stata costretta a disconnettere urgentemente le proprie sistemi informatici. Purtroppo, i tentativi di ripristinare la piena operatività finora non hanno avuto successo, lasciando la situazione in uno stato di incertezza crescenti.
La paralisi dei sistemi ha avuto ripercussioni significative non solo sulla produzione, ma anche sulle officine, che ora si trovano impossibilitate a eseguire diagnosi e ad ordinare nuove parti di ricambio necessarie per la riparazione dei veicoli Range Rover, Discovery, Defender ed i modelli sportivi Jaguar. In Regno Unito sono registrati oltre un milione di veicoli Land Rover e circa 373,000 unità Jaguar, sottolineando l'entità del problema provocato dall'attacco informatico.
Malgrado la gravità della situazione, alcune officine JLR sono ancora operative, grazie a scorte di ricambi che avevano già a disposizione, e continuano a ricevere supporto tecnico dall'azienda. Tuttavia, l'assenza di accesso all'ampio catalogo elettronico di parti, che contiene oltre 100,000 articoli con informazioni dettagliate sui componenti compatibili, rende complesso per molti reperire i pezzi necessari per i vari modelli.
Paul Myers, della Britpart, noto fornitore di pezzi di ricambio per Land Rover, ha riferito che le forniture globali di ricambi JLR si sono praticamente fermate. «Siamo ancora in grado di gestire una certa mole di distribuzione attraverso la nostra rete di trasporti, ma non possiamo sopperire completamente all'interruzione dei servizi ufficiali,» ha dichiarato Myers, evidenziando i limiti strutturali che complicano la situazione delle riparazioni.
Mercoledì scorso, JLR non era ancora in grado di fornire una stima precisa sui tempi necessari per ripristinare completamente i suoi sistemi informatici. I media britannici al momento non riportano aggiornamenti relativi alla ripresa delle operazioni, e la stessa azienda non ha ancora rilasciato comunicati ufficiali in tal senso.
L'attacco hacker mette in evidenza la vulnerabilità delle infrastrutture digitali delle grandi aziende automobilistiche e solleva interrogativi cruciali sulla sicurezza informatica, nonché sull'importanza di strategie di resilienza ben strutturate in un mondo sempre più interconnesso digitalmente.