La recente approvazione del Digital Markets Act (DMA) da parte dell'Unione Europea, pensata per limitare il potere delle Big Tech e favorire la concorrenza, ha suscitato accese critiche da parte di vari colossi tecnologici, tra cui Apple. La società di Cupertino ha espresso la sua ferma opposizione alle nuove regolamentazioni, sostenendo che il DMA sta producendo effetti contrari rispetto a quelli auspicati, mettendo a rischio la sicurezza degli utenti e la protezione dei dati personali.
Secondo Apple, l'apertura forzata a marketplace alternativi e sistemi di pagamento esterni ha compromesso il modello di sicurezza che l'App Store ha faticosamente costruito negli anni. Questo cambiamento, secondo l'azienda, ha reso possibile l'accesso a app di gioco d'azzardo e non solo, tramite canali che aggirano i controlli nazionali e dell'App Store stesso. L'accessibilità a tali contenuti solleva, secondo Apple, serie preoccupazioni non solo per la protezione dei minori, ma anche per la fiducia dei consumatori in quello che è stato finora considerato uno degli ecosistemi più protetti nel panorama digitale.
Oltre al problema del gioco d'azzardo, il DMA sembra aver facilitato la proliferazione di app poco trasparenti, spesso cloni di software popolari, o programmi che sfruttano sistemi di pagamento non sicuri, esponendo gli utenti a possibili truffe e violazioni di dati sensibili. L'apertura a piattaforme non Apple ha, inoltre, portato alla diluizione delle innovazioni, ritardando così il rilascio di nuove funzionalità in Europa rispetto al resto del mondo.
Un nodo particolarmente critico sollevato da Apple riguarda il tema della privacy. La normativa permette alle società di richiedere accesso a dati sensibili, quali la cronologia delle reti Wi-Fi o i contenuti delle notifiche, che potrebbero svelare abitudini e movimenti degli utenti, informazioni di elevato valore commerciale. Apple teme che questo potrebbe compromettere la privacy degli utenti in modo significativo, incoraggiando comportamenti lesivi.
Mentre l'Unione Europea difende il DMA come un passo fondamentale per aumentare le opportunità per i consumatori e incoraggiare un mercato più equo, Apple e altri colossi replicano che le nuove regole stanno portando a un'applicazione arbitraria e ad una minore differenziazione tra i sistemi. Questo crea un mercato che rischia di premiare chi sfrutta le falle normative, piuttosto che chi innova.
La critica al DMA non è isolata. Google, ha espresso preoccupazione per i possibili impatti negativi sull'integrazione dei suoi servizi più popolari, come Google Search e Maps, temendo effetti dannosi su innovazione e costi per i consumatori. Meta, attraverso Mark Zuckerberg, ha evidenziato come l'interoperabilità forzata potrebbe indebolire la crittografia end-to-end e compromettere la sicurezza dei dati personali.
Anche Microsoft ha sollevato alcune riserve circa l'applicazione disparitaria della normativa, mentre Amazon ha puntato il dito contro le regole relative al ranking dei prodotti. Secondo Amazon, queste ultime potrebbero disturbare l'esperienza di acquisto dei clienti nel marketplace.
Inoltre, l'associazione che rappresenta le principali aziende tecnologiche in Europa, DIGITALEUROPE, ha descritto il DMA come una normativa complessa e incerta, potenzialmente in grado di frenare l'innovazione e la competitività. Nonostante queste critiche, la Commissione Europea mantiene la sua posizione ferma, sostenendo che il DMA sia un pilastro essenziale della strategia digitale europea.