Il 27 e 28 ottobre in Liguria si terranno le elezioni regionali per scegliere un nuovo governatore, dopo le dimissioni di Giovanni Toti, accusato di corruzione. Toti patteggia due anni di lavori sociali, in attesa dell'approvazione del giudice il 30 ottobre. Queste elezioni riflettono le scelte dei liguri: mantenere la continuità o cambiare rotta?
I candidati Nove candidati si sfidano. Tra i principali: Marco Bucci, sindaco di Genova, per il centrodestra, e Andrea Orlando del PD, ex ministro, sostenuto da una coalizione ampia. Presenti anche Maria Antonietta Cella del Partito popolare del nord e Nicola Morra di Uniti per la Costituzione.
La lotta alle dipendenze al centro
"Desidero comunicare ai liguri che siamo pronti con un programma chiaro e dettagliato per i prossimi cinque anni, con l'obiettivo di far compiere alla Liguria un salto di qualità verso un ruolo internazionale in Europa, rendendola un luogo ideale per vivere, lavorare e passare il tempo libero. Ci impegneremo a fondo, mettendoci la faccia e rimboccandoci le maniche", ha dichiarato Bucci durante il lancio della sua campagna elettorale.
Il suo programma prevede l'incentivazione di gruppi di mutuo aiuto e strutture di recupero per le dipendenze, oltre a potenziare le strutture socio-sanitarie per promuovere stili di vita salutari, come alimentazione, esercizio fisico, e la lotta contro l'abuso di alcol, fumo e droghe.
Pur senza riferimenti diretti al gioco, possiamo ricordare le posizioni di Bucci come sindaco di Genova dopo la moratoria della legge regionale del 2017. Allora, aveva sottolineato la necessità di "una legge regionale seria" e auspicato una revisione del regolamento comunale per renderlo più rigoroso nel contrastare le dipendenze patologiche.
Nicola Morra è chiaro nella sua posizione. Come ex presidente della commissione parlamentare Antimafia ed ex senatore del Movimento Cinque Stelle, ha sempre sostenuto opinioni ferme sulla legalità e sul gioco d'azzardo. "L'azzardopatia è una grave tragedia sociale di cui si parla poco, con un giro d'affari quasi pari alla spesa dello Stato per la sanità pubblica. Credo che enti locali, Regioni e soprattutto Comuni debbano adottare due strategie: creare regolamenti e codici di comportamento per rendere difficile l'apertura e il mantenimento dei centri scommesse, poiché essi spesso attirano problemi e interesse mafioso; inoltre, è fondamentale proteggere le fasce di popolazione più vulnerabili, non solo in termini di istruzione ma anche di psiche, dall'illusione della vincita facile. In Liguria abbiamo una tradizione di impegno e sacrificio che insegna che la vera fortuna si costruisce con sforzi costanti nel tempo, e dobbiamo contrastare l'idea della ricchezza facile ottenuta al casinò o alle slot".
Andrea Orlando critica la decisione di Toti di sospendere la retroattività della legge regionale del 2012 sul contrasto al gioco patologico, definendolo un errore grave. Orlando sostiene che la necessità di un riordino normativo non giustifica la sospensione degli aspetti positivi e innovativi della legge n° 17/2012, come le distanze minime tra sale gioco e luoghi sensibili, il divieto di pubblicità, e l'Osservatorio regionale sul gioco patologico. Ritiene fondamentale coinvolgere enti e associazioni di auto-mutuo aiuto nella prevenzione e trattamento dell'azzardopatia. Orlando giudica questa sospensione un fallimento della Giunta Toti e promette che, sotto il suo mandato, il contrasto al gioco d'azzardo patologico sarà prioritario. Vuole ripartire dai punti chiave della legge del 2012, collaborando con le associazioni del settore, e integrando il contenimento della ludopatia nei programmi socio-sanitari distrettuali.
Fonte: gioconews.it