Anjorin si racconta: dalle origini al sogno in granata

Faustino Anjorin parla del suo arrivo a Torino, delle origini familiari nel calcio e della carriera dal Chelsea alla Serie A

Anjorin si racconta: dalle origini al sogno in granata

Faustino Anjorin, rinomato centrocampista britannico, ha recentemente intrapreso una nuova stimolante avventura con il Torino. In un'intervista esclusiva al canale YouTube ufficiale del club, Anjorin ha svelato dettagli affascinanti riguardo alle sue origini, il percorso calcistico e le prime impressioni sulla città e il club.

Con un entusiasmo palpabile, Anjorin ha descritto la sua esperienza iniziale a Torino come straordinariamente positiva. "È una città fantastica, molto bella, e gli stadi sono incredibili", ha dichiarato il centrocampista, lodando la storia gloriosa del club e l'accoglienza calorosa ricevuta dai tifosi e dallo staff. "Le persone qui mi fanno sentire a mio agio”, ha aggiunto, evidenziando come l'amichevole atmosfera generale abbia contribuito al suo immediato adattamento.

Cresciuto in una famiglia profondamente radicata nel calcio, Anjorin ha ereditato il suo nome, Tino, come omaggio al leggendario calciatore colombiano Faustino Asprilla. "Mio padre era anche un calciatore, costretto a interrompere la carriera a 18 anni, ma rimasto sempre un appassionato del gioco. Era soprannominato Tino per il suo stile simile a quello di Asprilla", ha spiegato Anjorin. Il suo racconto familiare si arricchisce ulteriormente con un tocco di passione calcistica trasmessagli: "Mio fratello si chiama Zico. Basta questo per capire quanto siamo pazzi per il calcio.”

La formazione giovanile di Anjorin presso il Chelsea FC ha giocato un ruolo cruciale nella sua crescita come calciatore. Ha beneficiato del confronto con numerosi campioni, maturando enormemente. "Imparare al fianco di grandi calciatori e sotto la guida di un icone come Frank Lampard è stato formidabile", ha affermato. "L'atmosfera al Chelsea era fantastica, dove tutti erano inclini al sorriso e al divertimento", sottolineando come questo ambiente stimolante abbia influenzato positivamente il suo sviluppo personale e professionale.

Tuttavia, Anjorin è ben consapevole dell'importanza della forza mentale nel calcio. Un momento particolarmente difficile della sua carriera è stato durante la pandemia di COVID-19. "Ho perso 10 chili, e ho cercato di migliorare sotto vari aspetti, ma ho realizzato che la forza mentale è cruciale", ha confessato, evidenziando come la resilienza e la determinazione siano sottesi al successo di qualsiasi calciatore.

Con il passaggio dal calcio inglese alla Serie A, Anjorin sta affrontando un mondo completamente nuovo. "Ci sono molte differenze fra la Premier League e la Serie A, soprattutto sul piano tattico", ha osservato, descrivendo come in Italia il gioco sia più incentrato sull'analisi strategica e sull'attesa del momento giusto per attaccare.

Guardando al futuro, Anjorin è determinato a lasciare un segno significativo con la maglia del Torino, abbracciando ogni sfida in questa nuova avventura. Il giovane talento, mosso dal supporto e dai sacrifici della sua famiglia, è pronto a influenzare il panorama calcistico italiano con il suo impeto e le competenze acquisite nel proprio percorso internazionale.

Pubblicato Mercoledì, 10 Settembre 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Mercoledì, 10 Settembre 2025

Marco P.

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