La storica azienda tedesca Cherry, un tempo leader incontrastato nel settore degli interruttori meccanici MX per tastiere, si trova ad affrontare una crisi finanziaria senza precedenti. Dopo anni di dominio nel mercato, l'azienda ha subito un duro colpo dalla crescente concorrenza dei produttori cinesi, che hanno eroso quote di mercato e margini di profitto. Le perdite nette nei primi nove mesi dell'anno hanno superato i 20 milioni di euro, costringendo Cherry a considerare la vendita parziale dei propri asset per evitare il collasso.
Nonostante gli sforzi compiuti per contenere i costi, tra cui il trasferimento della produzione di interruttori meccanici in Cina, Cherry non è riuscita a invertire la tendenza negativa. La delocalizzazione ha permesso di mantenere in Germania solo le funzioni di ricerca e sviluppo, gestione della logistica e assistenza clienti, ma non è stata sufficiente a compensare le perdite.
Durante un'assemblea straordinaria, i vertici di Cherry hanno annunciato la decisione di cedere alcune divisioni aziendali. Le modifiche potrebbero interessare il settore delle periferiche, responsabile della produzione di tastiere e mouse per applicazioni sia office che gaming. Non è esclusa la possibilità che l'acquisizione di Xtrfy, completata nel 2022, venga riconsiderata o annullata. Inoltre, anche il business di Cherry nel campo dei dispositivi medici digitali è a rischio di ristrutturazione e vendita. La dirigenza dell'azienda non intravede altre soluzioni per rafforzare il capitale se non attraverso fusioni e acquisizioni.
La situazione di Cherry evidenzia le sfide che le aziende occidentali devono affrontare nel competere con i produttori asiatici, soprattutto in settori ad alta intensità di manodopera. La capacità di innovazione e la qualità dei prodotti non sono sempre sufficienti a compensare i vantaggi competitivi legati ai minori costi di produzione e alla maggiore flessibilità operativa. Resta da vedere se la strategia di cessione di asset permetterà a Cherry di superare la crisi e di rilanciarsi sul mercato, preservando il proprio marchio e la propria identità.
L'azienda, fondata nel 1953 negli Stati Uniti e successivamente trasferitasi in Germania, ha costruito la sua reputazione sulla qualità e l'affidabilità dei suoi interruttori meccanici, diventando un punto di riferimento per i videogiocatori e gli appassionati di tastiere di tutto il mondo. Tuttavia, negli ultimi anni, la concorrenza di marchi come Kailh, Gateron e Outemu, che offrono prodotti simili a prezzi inferiori, ha messo a dura prova la leadership di Cherry. La crisi attuale rappresenta un momento cruciale per il futuro dell'azienda, che dovrà dimostrare di saper adattarsi ai cambiamenti del mercato e di saper valorizzare il proprio patrimonio di competenze e tecnologie.
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