Dazn dichiara una battaglia legale nei confronti degli utenti che hanno indebitamente usufruito del cosiddetto 'pezzotto' per accedere ai contenuti calcistici premium. L'iniziativa comprende l'invio di lettere di diffida indirizzate a coloro che, secondo quanto rilevato dalla Procura di Lecce, hanno usufruito di abbonamenti pirata per seguire le competizioni di Serie A, Serie B e coppe europee.
Queste lettere, firmate dall'amministratore delegato di Dazn, Stefano Azzi, richiedono un indennizzo forfettario di 500 euro, presentato come una misura di composizione pacifica dei danni economici subiti dall'emittente. Tuttavia, tale richiesta si somma alle sanzioni amministrative già comminate dalla Guardia di Finanza, evidenziando che il caso non si chiude con il pagamento della multa.
Dazn, infatti, puntualizza che questo risarcimento è un'ulteriore salvaguardia dei propri diritti commerciali, minacciati dalla pirateria digitale. I destinatari delle comunicazioni hanno un periodo di soli sette giorni per rispondere all'indirizzo email fornito nella missiva, altrimenti rischiano l'avvio di procedimenti giudiziari di natura risarcitoria, che comporterebbero ulteriori costi.
La notizia, che in pochi giorni ha iniziato a diffondersi grazie a un'intercettazione di dday, ha subito innescato un acceso dibattito sui social network. Molti utenti si sono rivolti a esperti legali per comprendere la legittimità delle richieste di Dazn e valutare se ignorare o meno tali lettere.
L'azione legale di Dazn non si limita solo alla collaborazione con la giurisdizione di Lecce. L'emittente, infatti, ha avviato un'ampia coordinazione con diverse procure italiane, tra cui Bologna, Cagliari e Napoli, per svolgere accertamenti circa l'utilizzo di servizi pirata. Queste azioni seguono le prime indagini condotte a Catania nel 2024 e riflettono l'intenzione dell'azienda di consolidare un clima di sicurezza e legalità per i propri servizi.
Il fenomeno del <-em>'pezzotto' ha rappresentato una vera spina nel fianco per il sistema del calcio italiano, erodendo innumerevoli milioni di euro che avrebbero potuto sostenere lo sviluppo del settore. Con queste azioni, Dazn intende mandare un messaggio chiaro e forte: la pirateria digitale non può e non deve essere tollerata. Rivelando i dati degli utenti coinvolti e affermando la sua posizione di parte lesa, Dazn spera di dissuadere altri dal cadere nella trappola della visione illegale.