Il convegno "Stop Piracy – La cooperazione europea per il contrasto alla pirateria", tenutosi a Napoli e organizzato dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) e dall'Università degli Studi di Napoli Parthenope, ha posto l'accento sulla necessità di un'azione coordinata a livello europeo per contrastare la pirateria digitale. Questo fenomeno, in continua evoluzione, continua a infliggere danni significativi sia all'economia che alla cultura.
L'incontro ha visto la partecipazione di figure istituzionali, esperti del mondo accademico e rappresentanti del settore audiovisivo, sottolineando il ruolo chiave che l'Italia sta assumendo nella lotta contro la diffusione di contenuti illegali online. La pirateria, infatti, non si limita a danneggiare le aziende produttrici di contenuti, ma incide negativamente sull'intera filiera creativa, minando la crescita e l'innovazione nel settore.
Giacomo Lasorella, presidente dell'Agcom, ha definito la pirateria come un problema di particolare gravità, non solo per le perdite economiche dirette, ma anche per l'impatto negativo sull'intera filiera produttiva audiovisiva e sull'industria della creatività e dell'innovazione. Lasorella ha evidenziato come la crescente disponibilità di contenuti e la facilità di accesso tramite diversi dispositivi abbiano contribuito a minimizzare la percezione della gravità della violazione del diritto d'autore. Per questo, è fondamentale stabilire regole chiare, educare al rispetto della legalità e intensificare le attività di monitoraggio e contrasto con strumenti adeguati.
L'Italia ha sviluppato un sistema all'avanguardia per contrastare la pirateria online: il Piracy Shield. Introdotto con la legge 93/2023 e gestito dall'Agcom con il supporto dell'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, questa piattaforma è operativa da oltre un anno e rappresenta una delle iniziative più avanzate in Europa per contrastare la diffusione di contenuti illegali online. La sua efficacia si basa sulla rapidità di intervento, sulla solidità tecnologica e sulla stretta collaborazione tra l'Autorità e gli operatori di telecomunicazioni.
Secondo Lasorella, i primi undici anni di attività di contrasto hanno prodotto risultati positivi, e l'industria creativa nel suo complesso valuta positivamente il modello adottato. Dal momento dell'attivazione del Piracy Shield fino al 30 settembre scorso, sono state registrate 66.370 segnalazioni da parte dei titolari dei diritti, che hanno portato al blocco, in tempi rapidi (circa trenta minuti), delle risorse che diffondevano illecitamente eventi in diretta. A partire dal luglio scorso, la piattaforma è stata estesa anche ai film e ad altri contenuti audiovisivi diffusi in tempo reale, ampliando ulteriormente il suo raggio d'azione.
Lasorella ha sottolineato l'importanza di una risposta coordinata a livello europeo, affermando che un approccio europeo è sempre più necessario. Ha inoltre evidenziato che, senza la collaborazione delle piattaforme digitali, è difficile risolvere completamente il problema della pirateria. Il fenomeno, infatti, si è spostato da siti facilmente individuabili a piattaforme che operano dietro schermi complessi, rendendo più difficile l'azione di contrasto. Questo rende ancora più urgente una collaborazione congiunta tra istituzioni, operatori e i principali attori del web.
La lotta alla pirateria digitale rappresenta una sfida complessa che richiede un impegno costante e una strategia multilaterale. L'azione congiunta a livello europeo, la collaborazione delle piattaforme digitali e l'adozione di strumenti tecnologici avanzati come il Piracy Shield sono elementi essenziali per contrastare efficacemente questo fenomeno e proteggere la creatività e l'innovazione nel settore audiovisivo. Solo attraverso un approccio integrato e coordinato sarà possibile arginare la pirateria e garantire un futuro sostenibile per l'industria dei contenuti.