Gioco responsabile e fallimento del divieto di pubblicità adottato nel 2019? Parla Capitanio (AGCOM)

Come il ‘decreto dignità’ fallisce nel distinguere tra gioco legale e illecito e il ruolo dell'educazione digitale

Gioco responsabile e fallimento del divieto di pubblicità adottato nel 2019? Parla Capitanio (AGCOM)

Durante la presentazione al Senato della ricerca "Gioco responsabile e giovani Under 25: motivazioni, contesti e strategie di intervento", promossa dalla Fondazione FAIR - ETS e condotta dall'Università Cattolica del Sacro Cuore, ha preso la parola Massimiliano Capitanio, commissario dell’Agcom. Capitanio ha riflettuto sull’esperienza dell’Autorità a partire dall’entrata in vigore del "decreto dignità" nel 2019, il quale introdusse il divieto totale di pubblicità sul gioco d'azzardo.

Capitanio ha illustrato le criticità del decreto, evidenziando come già al suo debutto il governo avesse sottolineato alcune questioni, tra cui la rigidità delle sanzioni, fissate a un minimo di 50mila euro. Di recente, una sanzione di 157mila euro nei confronti di un creatore di contenuti è stata oggetto di valutazione da parte della Corte Costituzionale. Ad oggi, il divieto pubblicitario ha mostrato effetti ambigui: ha limitato le campagne di informazione sul gioco legale e responsabile, ostacolando il distinguo tra le pratiche lecite e quelle illecite, le quali alimentano scandali nelle scommesse sportive, spesso legate a canali non autorizzati.

L’Agcom, applicando la norma con rigore, ha sanzionato piattaforme online, editori e creator sui social come X, Twitch e YouTube. Tuttavia, Capitanio sottolinea la necessità di un nuovo paradigma di gioco responsabile, che consideri le attuali dipendenze digitali. I giovani si trovano di fronte alle stesse dinamiche nei videogiochi, sui social e nei servizi di streaming. L’educazione civile e digitale dovrebbe pertanto costituire il fulcro delle politiche di responsabilità sociale.

Capitanio ha menzionato l'introduzione del filtro parentale gratuito sulle SIM per minori, obbligatorio dal 2024, che dovrebbe bloccare contenuti inappropriati come pornografia, alcol e gioco d’azzardo. Attualmente, questo filtro è stato attivato da circa mezzo milione di famiglie. Di conseguenza, la maggior parte dei giovani continua ad avere accesso a contenuti legati al gioco d’azzardo, che appare al secondo posto tra le categorie bloccate dai provider telefonici.

Secondo Capitanio, è quindi indispensabile potenziare gli strumenti di prevenzione e sensibilizzazione, per superare le limitazioni della normativa del 2019. Le linee guida originarie non contemplavano il concetto di "gioco responsabile", ma oggi gli operatori sono obbligati a investire in campagne informative e nella responsabilizzazione delle famiglie. La protezione dei giovani passa anche da un utilizzo consapevole delle tecnologie, fondamentale per garantire un accesso sicuro alla rete e prevenire le insidie del gioco d’azzardo digitale.

Fonte: Jamma.it

Pubblicato Giovedì, 11 Settembre 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Giovedì, 11 Settembre 2025

Marco P.

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