Nel cuore delle discussioni tenutesi al Forum di Acadi, l'invito a un cambiamento sistemico lanciato da Enrico Stoppani rappresenta una delle voci più impegnative nell'attuale panorama del gioco pubblico in Italia. Come presidente della FIPE, Stoppani ha messo in luce le crescenti complessità che affliggono il comparto dell'intrattenimento, una realtà che si confronta con una trasformazione dei consumi e un proliferare di normative locali senza una visione strategica coerente.
La richiesta di Stoppani è chiara: la definizione di un quadro nazionale unico e organico è indispensabile. In questo contesto, la valorizzazione dell'offerta legale e la regolamentazione uniforme dell'accesso dei consumatori sono questioni cruciali. In effetti, Stoppani sostiene che la digitalizzazione debba essere promossa non come un vincolo, ma come uno strumento di prevenzione e tracciabilità. Inoltre, rileva la necessità di rivedere le attuali leve fiscali che influiscono pesantemente sulle imprese del settore.
Non si tratta, chiarisce, di difendere il gioco come attività, ma la legalità della sua gestione e la responsabilità nella distribuzione. Per Stoppani, è fondamentale distinguere tra le problematiche sociali ed etiche legate al gioco e il ruolo essenziale del comparto legale. Secondo lui, contro la patologia associata al gioco, non si può optare per divieti indiscriminati o la criminalizzazione dell'offerta regolare. La via da seguire, piuttosto, è quella di un investimento concreto nella formazione certificata degli operatori del settore.
Il presidente FIPE sottolinea un approccio che includa un sistema di controllo più efficace da parte dell’ADM e delle Forze dell'Ordine, essenziale per bilanciare i diversi canali distributivi, soprattutto quelli digitali. Questi garantiscono tracciabilità e rappresentano una barriera efficace contro l'illegalità. L'obiettivo da perseguire è la costruzione di un sistema di gioco pubblico che sia sicuro, tracciabile e responsabile, ma altresì economicamente sostenibile attraverso una collaborazione sinergica tra istituzioni, imprese, società civile ed enti sanitari.
Significativo è il richiamo alla “cattiva stampa” che spesso accompagna il settore, con titoli sensazionalistici come “Gli italiani preferiscono il gioco d'azzardo alla pensione”, che, secondo Stoppani, distorcono la percezione pubblica del comparto. Stoppani critica questa narrazione mediatica e rimarca l'importanza del gioco pubblico nel contribuire all'economia ed evidenzia come le imprese debbano partecipare a un percorso di crescita basato su economia e responsabilità sociale. Stoppani chiude le sue dichiarazioni con una nota di speranza: le imprese, afferma, sono pronte a fare la loro parte, ma necessitano di un quadro normativo stabile che possa garantire regole certe e che valorizzi la rete legale, considerata l'unico vero presidio contro l'illegalità.
Fonte e Foto: Jamma.it