Il deputato di Fratelli d’Italia, Alessandro Cattaneo, durante l'evento “Le regole del Gioco. Italia ed Europa a confronto, tra libertà individuale e responsabilità pubblica”, ha sollevato un tema cruciale riguardante il settore del gioco pubblico. L'evento, parte del progetto “Giocare da grandi” in collaborazione con SWG e Brightstar Lottery, è stata l'occasione per richiamare l’attenzione sulla necessità di un approccio più pragmatico e basato sui dati per governare un comparto in continua trasformazione.
Cattaneo ha ripercorso le tappe che hanno segnato la storia recente del gioco pubblico, ricordando come, a partire dal 2009, si sia assistito a una proliferazione di regolamenti comunali, ordinanze restrittive e vincoli urbanistici. Queste misure, spesso alimentate da una narrazione allarmistica, hanno finito per esercitare una forte pressione sul settore. Un esempio emblematico, citato dal deputato, è la vicenda della sua città, finita sotto i riflettori internazionali a causa di un'anomalia statistica: l'emersione completa del gioco legale, paradossalmente, aveva gonfiato i numeri registrati, contribuendo a creare un'immagine distorta della realtà.
Oggi, secondo Cattaneo, il clima è cambiato. L'opinione pubblica, pur rimanendo vigile, è più informata e meno incline a lasciarsi condizionare da stereotipi. Le ricerche e gli studi disponibili consentono di affrontare la questione su basi più solide, superando la logica degli automatismi repressivi. Tuttavia, il vero punto di svolta è rappresentato dalla crescita esponenziale del gioco online. Mentre l'attenzione era concentrata sulle slot machine e sulle sale fisiche, il settore si stava spostando, quasi inavvertitamente, verso il web. Una trasformazione che ha reso obsolete molte delle battaglie condotte in passato.
La sfida attuale, quindi, è affrontare un ambiente digitale complesso, caratterizzato da opportunità, ma anche da rischi, soprattutto in presenza di piattaforme illegali difficili da tracciare. Per questo, Cattaneo ha sottolineato l'importanza di un patto strutturato tra istituzioni e operatori del settore, evidenziando come la stragrande maggioranza delle imprese sia sana e orientata all'innovazione. L'Italia, in passato, è stata un punto di riferimento in Europa per la qualità tecnologica e la capacità industriale nel settore del gioco. Le competenze non mancano, ma è necessario trovare un equilibrio tra la tutela dei cittadini, la sostenibilità del settore e il contrasto all'illegalità.
Ignorare questa evoluzione, secondo il deputato, significherebbe lasciare spazio alla criminalità e mettere a rischio sia lo Stato sia i cittadini. La priorità, quindi, è governare il processo, senza pregiudizi ideologici, ma con realismo e coinvolgendo attivamente gli operatori del settore. In conclusione, Cattaneo ha auspicato un cambio di paradigma, basato su dati, tecnologia e responsabilità condivisa. Un approccio che possa garantire tutela, sviluppo e legalità, evitando che il Paese resti indietro di fronte a un comparto in continua evoluzione. Un settore che, al di là delle percezioni, rappresenta una realtà economica significativa, con un fatturato di oltre 150 miliardi di euro a livello globale e un gettito erariale di circa 15 miliardi di euro in Italia. Un comparto che, se gestito in modo responsabile e lungimirante, può rappresentare una risorsa per il Paese, contribuendo alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro.
La proposta di Cattaneo si inserisce in un dibattito più ampio sul futuro del gioco d'azzardo in Italia, un tema che divide l'opinione pubblica e le forze politiche. Da un lato, c'è chi invoca maggiori restrizioni e controlli, per tutelare i giocatori più vulnerabili e contrastare il fenomeno della ludopatia. Dall'altro, c'è chi sostiene la necessità di un approccio più equilibrato, che tenga conto degli interessi economici del settore e della libertà individuale dei cittadini. In questo contesto, il “patto” tra Stato e operatori auspicato da Cattaneo potrebbe rappresentare una via di mezzo, un tentativo di conciliare esigenze diverse e di trovare un punto di equilibrio tra tutela, sviluppo e legalità.
Resta da vedere se questa proposta troverà un terreno fertile nel dibattito politico e se il governo sarà disposto a intraprendere un percorso di riforma del settore. Di certo, la sfida è complessa e richiede un approccio multidisciplinare, che tenga conto degli aspetti economici, sociali, sanitari e giuridici del fenomeno. Solo così sarà possibile governare il gioco d'azzardo in modo efficace e responsabile, tutelando i cittadini e garantendo la sostenibilità del settore.
Fonte e Foto: Jamma.it
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