La Fiorentina è scossa da un vero e proprio terremoto societario e sportivo. In una giornata già carica di tensione, è arrivata la notizia ufficiale della separazione consensuale tra il club viola e il direttore sportivo Daniele Pradè. La decisione, comunicata attraverso una nota ufficiale della società, mette fine a un rapporto professionale iniziato nel 2019, quando Rocco Commisso aveva preso le redini del club. Tuttavia, l'esperienza di Pradè a Firenze era iniziata molto prima, con una parentesi tra il 2014 e il 2016 sotto la gestione Della Valle.
"ACF Fiorentina comunica, di comune accordo, di aver interrotto in data odierna il rapporto professionale con il Direttore Sportivo Daniele Pradè", si legge nel comunicato ufficiale. Il presidente Rocco Commisso e sua moglie Catherine, insieme al direttore generale Alessandro Ferrari, hanno espresso il loro ringraziamento per la passione e la professionalità dimostrate da Pradè durante gli anni trascorsi insieme. "A Daniele auguriamo, con grande stima e affetto, tutto il meglio per il suo futuro", hanno dichiarato.
La separazione arriva in un momento particolarmente delicato per la Fiorentina, reduce da risultati deludenti e contestazioni sempre più accese da parte della tifoseria. Lo stesso Pradè, nelle scorse settimane, aveva manifestato la propria disponibilità a fare un passo indietro, consapevole delle difficoltà che la squadra stava attraversando. Le sue parole avevano suonato come un segnale d'allarme, preludio a un cambiamento che si è concretizzato nelle ultime ore.
A rendere ancora più incandescente il clima intorno alla Fiorentina, nella notte sono apparsi in diverse zone della città numerosi striscioni di protesta firmati dalla Curva Fiesole, il cuore pulsante del tifo viola. I messaggi, duri e diretti, prendevano di mira la società, l'allenatore Stefano Pioli e i giocatori: "La pazienza è finita, il tempo sta per scadere", "Siete la vergogna di questa città", "Questa città non può più tollerare, squadra e società vi dovete svegliare". Una contestazione senza sconti, che testimonia il profondo malcontento della tifoseria nei confronti della situazione attuale.
La protesta degli ultras viola non risparmia nemmeno il presidente Rocco Commisso, considerato da molti il principale responsabile del declino della squadra. L'imprenditore italo-americano, giunto a Firenze con grandi ambizioni e promesse di rilancio, si trova ora a fronteggiare una crisi di risultati e di immagine che mette a rischio il suo progetto. La partita contro il Lecce, in programma, diventa così uno snodo cruciale per il futuro della Fiorentina. Una sconfitta potrebbe avere conseguenze irreparabili, mentre una vittoria potrebbe rappresentare una timida boccata d'ossigeno in un momento di grande difficoltà.
Stefano Pioli, tecnico della Fiorentina, ha dichiarato dopo la sconfitta contro l'Inter: "Se ho pensato alle dimissioni? No. Non mi frega niente del mio futuro, non mi interessa quello che accadrà. Contro il Lecce vale solo il risultato, se vinceremo succederà qualcosa di positivo". Parole che suonano come un ultimatum, con il tecnico pronto a giocarsi il tutto per tutto pur di salvare la panchina. La situazione è fluida e in continua evoluzione, con la Fiorentina chiamata a trovare al più presto una soluzione per uscire dalla crisi e riconquistare la fiducia dei propri tifosi. La scelta del nuovo direttore sportivo sarà fondamentale per il futuro del club, così come la capacità di Pioli di dare una scossa alla squadra e ottenere risultati positivi. Il tempo stringe e la pazienza dei tifosi è ormai al limite.
Prima di procedere


