La recente acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft ha scatenato un'ondata di reazioni e polemiche. Tra le voci più critiche emerge quella di Lina Khan, ex presidente della Federal Trade Commission (FTC) degli Stati Uniti. Khan ha espresso in diverse occasioni la propria preoccupazione riguardo agli effetti nefasti che tali operazioni di consolidamento possono avere sul mercato. Proprio su questo ha focalizzato la sua attenzione in un messaggio pubblicato sulla piattaforma X, mettendo in guardia dagli effetti della fusione avvenuta nel 2023.
Khan ha sottolineato come il taglio di posti di lavoro e l'aumento dei prezzi siano conseguenze tangibili di questa acquisizione. Infatti, diverse migliaia di dipendenti di Activision Blizzard, Xbox e ZeniMax sono stati licenziati pochi mesi dopo il finalizzare dell'accordo. Tra i progetti cancellati spicca il simulatore di sopravvivenza noto come Project Odyssey. Come se non bastasse, nel settembre 2024, il settore gaming di Microsoft ha visto altri 650 licenziamenti, seguiti da altri 9.000 nel luglio successivo. Tale riduzione del personale non solo ha portato alla cancellazione di numerose produzioni, ma ha anche imposto la chiusura della prestigiosa The Initiative.
Khan ha sostenuto che «le aziende diventano talmente grandi da non dover più preoccuparsi dei clienti, deteriorando quindi le loro condizioni». L'aumento di prezzo dei servizi Game Pass Ultimate e PC Game Pass è stato una ulteriore spia di queste dinamiche negative. Si tratta del secondo ritocco verso l'alto avvenuto successivamente alla fusione con Activision Blizzard. Queste azioni sembrano confermare i timori preannunciati già durante la presidenza Khan alla FTC, che si è concretizzata in una battaglia legale per bloccare l'affare.
Nonostante gli sforzi della FTC per impedire la fusione, culminati in una causa legale nel 2023, l'accordo è stato infine portato a termine. Ancora nel maggio 2025, un tribunale d'appello si è pronunciato a sfavore della FTC, dando luce verde a Microsoft per proseguire con l'acquisizione. L'azienda ha accolto la sentenza come una vittoria del buon senso e, contrariamente a quanto accaduto, ha sostenuto che l'ecosistema gaming di Microsoft non è mai stato così forte, come affermato da Phil Spencer, capo di Xbox.
Alla luce di questi avvenimenti, le preoccupazioni sollevate da Lina Khan riguardo una possibile monopolizzazione e un indebolimento della concorrenza risultano più che mai attuali. La concentrazione del potere in poche mani può generare effetti dannosi per il mercato, sia in termini di innovazione che di maggiore costi per i consumatori. Le dinamiche post-acquisizione sembrano confermare una tendenza in cui le strategie aziendali si orientano a maximizzare i profitti a discapito della diversità e della vitalità del settore.
In conclusione, la storia di Microsoft e Activision Blizzard funge da avvertimento su come certe manovre di mercato possano risultare controproducenti non solo per gli utenti finali, ma anche per l'industria nel suo complesso. La questione solleva dubbi sull'efficacia della regolamentazione e sulla capacità delle autorità antitrust di fronteggiare i cambiamenti epocali indotti dalle grandi conglomerate tecnologiche.