Consiglio di Stato e Gioco d'Azzardo: si attende una sentenza storica

Consiglio di Stato e Gioco d'Azzardo: si attende una sentenza storica

Il verdetto sul ricorso contro la Regione Lazio potrebbe trasformare il panorama del gioco d'azzardo legale in Italia

Il 15 maggio ha segnato una data cruciale nel calendario del settore del gioco legale in Italia, con il Consiglio di Stato che ha tenuto un'udienza fondamentale per decidere sul ricorso presentato da una società concessionaria di gioco. Al centro della questione vi è una circolare, emanata dalla Regione Lazio sulla base della legge regionale n. 5/2013, la quale introduce regolamenti stringenti sull'uso degli apparecchi di intrattenimento e sulla gestione delle attività di gioco all'interno dell'area regionale.

Il decreto regionale, già al vaglio delle autorità giudiziarie, contempla misure che gli operatori definiscono punitivite. Tra queste, spiccano l'obbligo di una pausa di cinque minuti dopo ogni mezz'ora di gioco continuato, la necessità di mantenere una distanza minima di due metri tra le slot machine e l'imposizione di una frequenza massima di una partita ogni trenta secondi. Inoltre, viene stabilito un divieto totale di fumo nei locali, anche in quelli dotati di impianti di aspirazione, superando così le restrizioni previste per altri ambienti pubblici.

Già lo scorso marzo, il Consiglio di Stato aveva capovolto una sentenza precedente emessa dal TAR del Lazio, rilevando carenze nelle motivazioni alla base delle norme adottate. Secondo la corte, il TAR non aveva esplorato a sufficienza le obiezioni sollevate e non aveva fornito spiegazioni adeguate riguardo alle ragioni legali e scientifiche posto dietro queste normative regionali. L'assenza di considerazioni concrete che giustificassero le restrizioni imposte ha sollevato più di qualche perplessità in merito ai criteri utilizzati.

Un punto cardine della controversia è il disallineamento tra le norme regionali e il panorama regolamentare nazionale, il quale garantisce un'offerta di gioco il più possibile uniforme attraverso il paese. Questa discrepanza solleva legittime preoccupazioni riguardo alla legittimità e alla coerenza delle regole locali. Secondo il Consiglio di Stato, queste divergenze devono ancora essere comprese e analizzate in maniera esauriente nei procedimenti giudiziari amministrativi.

Con l'annullamento della sentenza del TAR e il rimando al giudice di primo grado, il dibattito legale sulla circolare emessa dalla Regione Lazio è stato riaperto. La decisione del Consiglio di Stato, il cui esito è atteso nel prossimo futuro, potrebbe rappresentare una svolta significativa in questa intricata questione, mettendo in luce le tensioni esistenti tra le prerogative normative delle regioni come strumenti per salvaguardare la salute pubblica e la necessità di assicurare uniformità e proporzionalità nel regime regolativo del gioco legale in Italia.

Le implicazioni di una decisione di questo tipo non mancheranno di stimolare discussioni e riflessioni tra le varie istituzioni coinvolte e tra gli operatori del settore, i quali cercano un equilibrio tra le esigenze di tutela della salute pubblica e le libertà economiche. Mentre il mondo del gioco legale rimane in attesa di una decisione, il verdetto finale potrebbe chiarire ulteriormente la linea tra normativa regionale e politica nazionale, influenzando potenzialmente l'approccio futuro alla regolamentazione del gioco d'azzardo in Italia.

Pubblicato Giovedì, 15 Maggio 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Giovedì, 15 Maggio 2025

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Editore professionista appassionato di sport come calcio, padel, tennis e tanto altro. Sarò il vostro aggiornamento quotidiano sulle nuove release di giochi nel mondo delle slot machine da casino sia fisico che online e inoltre, anche cronista sportivo.


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