Il 21 maggio, durante un crucial evento organizzato dall'Istituto per la Competitività (I-Com) e sponsorizzato da IGT, è stato messo sotto i riflettori il delicato tema del riordino del settore del gioco in denaro in Italia. Questa tematica controversa non solo riguarda l'economia ma tocca direttamente questioni di salute pubblica e responsabilità sociale.
Il deputato Andrea Quartini del Movimento 5 Stelle, con una significativa esperienza medica nella cura delle dipendenze, ha guidato il dibattito, fornendo una prospettiva che integra salute, politica e controllo sociale. Nel suo intervento, Quartini ha voluto affrontare la problematica con una sincerità e una passione che derivano dalla sua conoscenza diretta del problema. Ha dichiarato che definire le attività di gioco d'azzardo semplicemente come "gioco" è una vera e propria "truffa semantica", sottolineando che, invece di essere un passatempo innocuo, rappresenta una seria minaccia per la salute mentale e sociale degli individui e delle famiglie.
Nell’ambito del suo discorso, Quartini ha citato dati allarmanti che illustrano come una significativa quota degli introiti derivanti dal gioco d'azzardo, stimata tra il 50% e l'80%, provenga da individui affetti da disturbo da gioco d'azzardo. Queste cifre mettono in luce la necessità di ripensare il gioco non più come un hobby innocente, ma come una crisi sanitaria e sociale di vasta portata che deve essere affrontata con tempestività e determinazione.
Un momento significativo dell’intervento di Quartini è stato quando ha invocato il bisogno di un dialogo franco e aperto tra tutti i partecipanti al seminario, compresi politici e rappresentanti del settore del gioco. Ha enfatizzato come un riordino efficace richieda una comprensione più profonda delle sofferenze e delle problematiche che si celano dietro i numeri e le statistiche economiche.
Immaginando uno scenario futuro, Quartini ha espresso la sua preoccupazione per un mercato che, secondo le previsioni, potrebbe arrivare a un volume d'affari di 180 miliardi di euro entro il 2025, facendone così il secondo mercato più ricco in Italia dopo il petrolio. Questo dato non solo impressiona per la sua grandezza economica, ma solleva interrogativi cruciali su come questo denaro influenzi il tessuto sociale e culturale del Paese.
Un altro punto critico sollevato è stato il sistema attuale di prevenzione delle dipendenze che, secondo lui, è drammaticamente inefficace. Malgrado le stime dell'Istituto Superiore di Sanità, che indicano un milione e mezzo di persone colpite da queste problematiche, solo una piccola parte di loro riceve effettivamente il supporto necessario, principalmente a causa dello stigma sociale che circonda queste condizioni.
In un contesto in cui mafie e criminalità organizzata trovano terreno fertile, Quartini ha evidenziato la necessità di mantenere una netta distinzione tra ciò che è legale e ciò che non lo è. Ha criticato le politiche governative, accusandole di mancanza di trasparenza nei fondi destinati alla cura delle dipendenze e di avere indebolito la capacità del Paese di monitorare e tenere sotto controllo il fenomeno attraverso la soppressione dell'Osservatorio nazionale sul gioco d'azzardo.
Guardando al panorama locale, il deputato ha lanciato un monito verso i governi municipali affinché non cadano nella trappola di considerare il gioco d'azzardo un attrattiva fiscale per i loro bilanci. Ha riconosciuto la posizione difficile in cui si trovano i sindaci, spesso in prima linea nel gestire le conseguenze sociali negative che inevitabilmente derivano dalla diffusione incontrollata del gioco d'azzardo.
In conclusione, l’esortazione di Quartini è stata quella di evitare divisioni e conflitti interni e di unirsi invece in un dialogo costruttivo e sinergico. «Non cadiamo nell'errore di schierarci su fronti opposti,» ha concluso, sottolineando quanto sia imperativo collaborare per affrontare la complessità del problema, tenendo conto di questioni cruciali come le distanze di sicurezza, l'autoesclusione dal gioco e l'importanza di una formazione adeguata per gli operatori del settore.