Il settore del gioco d'azzardo legale in Italia continua a registrare perdite economiche significative, stimolando la richiesta di un intervento riformatore da parte delle principali associazioni di categoria. Un recente comunicato congiunto di Geronimo Cardia ed Emmanuele Cangianelli, rispettivamente Presidenti di ACADI ed EGP-FIPE, riporta come nel 2024 la voce del Gettito Erariale Unico (PREU) ha subito un’ulteriore perdita di oltre 260 milioni di euro, con un totale negativo stimato in circa 1,8 miliardi di euro dal 2019. Nonostante il quadro allarmante, il bilancio dello Stato per il 2025 proietta entrate che appaiono irrealistiche, non tenendo conto delle tendenze attuali.
Le restrizioni locali, non uniformate a livello nazionale, hanno colpito duramente la rete degli apparecchi da intrattenimento come le AWP e le VLT, mentre clienti e volumi di gioco si spostano verso canali alternativi e spesso incontrollati. Le aliquote fiscali, più che raddoppiate nel corso degli ultimi dieci anni, e una riduzione del montepremi sono tra le cause della difficoltà del settore. Il PREU sulle AWP, ad esempio, è passato da un 13% a un salato 24% sulle scommesse, mentre il montepremi è diminuito dal 75% al 65%.
L'erosione continua dei profitti spinge i giocatori e gli operatori verso prodotti e canali che sfuggono al monitoraggio, minando ulteriormente la capacità delle aziende di mantenere un'offerta legale sostenibile. Le restrizioni regionali e comunali, colpendo in modo selettivo la rete fisica degli apparecchi, obbligano i gestori a navigare in una giungla normativa che non riguarda altre forme di gioco legale e, soprattutto, non si applica agli operatori online, talvolta del tutto illegali.
Per fronteggiare questa crisi, Acadi ed EGP-FIPE propongono soluzioni concrete, capaci di ridistribuire gli incentivi fiscali per sostenere innovazioni tecnologiche, abbassando le aliquote per gli operatori che investono in macchine aggiornate. Attraverso una politica di incentivi e una maggiore tassazione su di una base più ampia, si potrebbe generare un gettito maggiore, distribuendo risorse anche alle regioni per potenziare la lotta contro le dipendenze dal gioco.
L'obiettivo è quello di rilanciare la rete legale, non solo per ragioni finanziarie ma anche per la sicurezza pubblica, puntando su un'offerta tecnologicamente avanzata. L'utilizzo di strumenti basati sull'intelligenza artificiale migliorerebbe la regolamentazione del settore, introducendo meccanismi di autoesclusione e controllo dell'età, senza necessità di identificazione personale. Un passo avanti verso un approccio personalizzato e innovativo per la prevenzione delle dipendenze, in contrapposizione alle misure fisiche e temporali dimostratesi poco efficaci.
In conclusione, è imperativo che lo Stato intervenga con un approccio strutturale per salvaguardare il gioco legale, proteggere i cittadini e garantire un flusso costante e certo di entrate. Le misure non devono solo garantire la stabilità economica, ma anche promuovere la legalità e la salute pubblica, offrendo una risposta concreta e moderna alle sfide del settore.