Il Consiglio dei ministri, su proposta della Presidente Giorgia Meloni e del Ministro della Cultura Alessandro Giuli, ha approvato un decreto legge per misure urgenti nel campo della cultura. Il DL mira a promuovere la cultura e la lettura, introducendo diverse novità, tra cui:
- L'adozione del "Piano Olivetti per la cultura" per favorire lo sviluppo della cultura come bene comune, promuovere la rigenerazione culturale nelle periferie e valorizzare le biblioteche come centri di educazione e socialità.
- La promozione della filiera editoriale e il sostegno a librerie storiche e di prossimità, oltre alla tutela del patrimonio archivistico e culturale.
- L'istituzione di un'unità di missione per la cooperazione culturale con l'Africa e il Mediterraneo, coordinando progetti e interventi di dialogo culturale e rigenerazione nel Mezzogiorno.
- Stanziamenti per favorire l'apertura di nuove librerie per giovani fino a 35 anni, sostenere l'editoria libraria e ampliare l'offerta culturale dei quotidiani, oltre a finanziamenti per attività istituzionali e fondazioni culturali.
- Ulteriori interventi per semplificare la realizzazione di spettacoli dal vivo, modifiche per opere cinematografiche, la ridenominazione della "Scuola dei beni e delle attività culturali", e l’esenzione dalla riscossione forzata per fondi destinati alla tutela del patrimonio culturale.
Articolo 14 comma 4
All’articolo 9, comma 1, del decreto legge 12 luglio 2018, n. 87, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n. 96, le parole “, anche indiretta,” sono soppresse.
Revisione della normativa sul divieto di pubblicità per i giochi e le scommesse. Relazione illustrativa al provvedimento
Il comma 4 interviene sull’articolo 9 del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, noto come “Decreto Dignità”, modificando le restrizioni sul divieto di pubblicità per i giochi e le scommesse. Introdotto con l’obiettivo di contrastare la ludopatia, l’articolo 9 vietava qualsiasi forma di pubblicità, sponsorizzazione o comunicazione promozionale relativa a giochi o scommesse con vincite in denaro, su qualunque mezzo e in ogni forma, anche indiretta.
Tuttavia, l’applicazione di questa norma, considerata particolarmente restrittiva, ha avuto impatti significativi su settori come l’editoria, l’audiovisivo e, in particolare, lo sport. Il divieto ha incluso ogni manifestazione pubblicitaria, come sponsorizzazioni durante eventi sportivi, trasmissioni televisive e radiofoniche, pubblicazioni, affissioni e social media.
Linee guida dell’AGCOM
Le Linee Guida attuative dell’AGCOM hanno definito ulteriormente le fattispecie rientranti nel divieto, distinguendo tra pubblicità vietate e comunicazioni ammesse. Tra le esclusioni dal divieto vi sono informazioni di carattere meramente informativo, come le quote, i jackpot o i bonus relativi ai giochi, purché queste rispettino i principi di continenza, trasparenza e non promozionalità. Allo stesso modo, i servizi di comparazione di quote o offerte tra operatori, se effettuati con criteri trasparenti, non sono considerati pubblicità.
Necessità di un intervento normativo
Alla luce dei limiti dell’attuale normativa, si ritiene necessario un intervento per escludere dal divieto la pubblicità indiretta. Questo cambio permetterebbe di garantire una migliore interpretazione della disciplina sui giochi legali, sottoposti a regime concessorio, e di valorizzare l’effetto positivo che tali attività possono avere sulla finanza pubblica.
L’approccio proposto mira a un allineamento con le normative europee, che sottolineano l’importanza della proporzionalità e della non discriminazione, e con il principio di libera prestazione dei servizi sancito dal Trattato UE. Inoltre, una comunicazione regolamentata potrebbe rafforzare il contrasto al gioco illegale e promuovere iniziative per monitorare e prevenire fenomeni di dipendenza.
Benefici economici e competitivi
La rimozione del divieto di pubblicità indiretta potrebbe generare un effetto positivo sull’economia del settore e ridurre gli svantaggi competitivi delle imprese italiane, in particolare nel settore sportivo. Nel calcio, dove le scommesse rappresentano una parte significativa degli introiti da sponsor, il ripristino della pubblicità indiretta consentirebbe alle società di compensare le perdite causate dal divieto, garantendo al contempo una redistribuzione più equa dei benefici economici lungo la filiera.
Inoltre, sul piano concorrenziale, il divieto generalizzato rischia di favorire gli operatori già consolidati, penalizzando i nuovi ingressi nel mercato, pur se autorizzati. Garantire una pubblicità regolamentata e trasparente potrebbe invece favorire una competizione più equa tra gli operatori concessionari del gioco legale, valorizzando marchi e posizionamenti di mercato.
Questa revisione normativa mira quindi a coniugare tutela del consumatore, prevenzione della dipendenza e sviluppo economico del settore, creando un quadro più equilibrato e competitivo.