Shock nell'atletica: Ruth Chepngetich, regina della maratona, squalificata per doping

La maratoneta keniota, primatista mondiale, sospesa per tre anni dopo essere risultata positiva all'idroclorotiazide. Una grave perdita per il mondo dello sport.

Shock nell'atletica: Ruth Chepngetich, regina della maratona, squalificata per doping

Il mondo dell'atletica è scosso dalla notizia della squalifica per doping di Ruth Chepngetich, la maratoneta keniota detentrice del record mondiale. La 31enne atleta è stata sospesa per tre anni a partire dal 19 aprile 2025, in seguito alla positività all'idroclorotiazide, un diuretico proibito dalle normative antidoping. La notizia, diffusa dall'Athletic Integrity Unit (AIU), ha gettato un'ombra sulla carriera della campionessa, considerata una delle figure più importanti nel panorama della corsa su strada.

L'idroclorotiazide, pur non essendo una sostanza dopante in sé, è un diuretico utilizzato per contrastare la ritenzione idrica e l'ipertensione. Tuttavia, il suo impiego è vietato in quanto può essere utilizzato per mascherare l'assunzione di altre sostanze proibite, rendendo più difficile la loro individuazione nei controlli antidoping. La positività al test ha quindi sollevato sospetti sull'eventuale utilizzo di altre sostanze dopanti da parte dell'atleta.

La Chepngetich era stata sospesa in via cautelare già nel mese di luglio, in attesa di ulteriori accertamenti. La squalifica definitiva comporta l'annullamento di tutti i suoi risultati a partire dal 14 marzo 2025, privandola di eventuali titoli e primati ottenuti in quel periodo. Si tratta di una perdita significativa per il mondo dell'atletica, considerando che la keniota è stata la prima donna a infrangere il muro delle 2 ore e 10 minuti nella maratona, stabilendo un nuovo standard per la disciplina. Il suo record mondiale, ottenuto in Giappone, rimane un punto di riferimento per tutte le atlete.

La vicenda di Ruth Chepngetich riapre il dibattito sulla lotta al doping nello sport, evidenziando la necessità di controlli sempre più accurati e di sanzioni severe per chi trasgredisce le regole. L'AIU, l'organismo indipendente che si occupa di contrastare il doping nell'atletica leggera, ha ribadito il suo impegno a tutela dell'integrità dello sport e della salute degli atleti. La squalifica della maratoneta keniota rappresenta un segnale forte nella lotta contro il doping, dimostrando che nessuno è al di sopra della legge e che anche i campioni più affermati possono essere puniti in caso di violazioni.

Il caso della Chepngetich solleva interrogativi sul futuro della maratona femminile e sulla possibilità che altre atlete possano emergere per colmare il vuoto lasciato dalla sua assenza. La competizione resta aperta, con nuove sfide e nuove opportunità per le giovani promesse che si affacciano al mondo della corsa su strada. Resta da vedere come questa vicenda influenzerà il mondo dell'atletica e quali misure verranno adottate per prevenire il ripetersi di casi simili in futuro.

Pubblicato Giovedì, 23 Ottobre 2025 a cura di Marco P. per Infogioco.it

Ultima revisione: Giovedì, 23 Ottobre 2025

Marco P.

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